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SULMONA – “La città a cui sono state destinate risorse considerevolissime dopo il terremoto, assurta a modello europeo, non può non avviare immediatamente un percorso civile quale la raccolta differenziata dei rifiuti e una discarica propria. E’ tempo. E soprattutto L’Aquila ha mezzi e risorse per iniziare un percorso serio smettendo di considerare Sulmona una discarica anche da un punto di vista sociale. Diversamente Biondi contribuirà a scrivere una brutta pagina di storia politica”. E’ un passaggio della nota della consigliera comunale, Teresa Nannarone, a proposito del braccio di ferro in atto al Cogesa. Dopo aver preso visione del fascicolo aperto dalla Procura sul danno ambientale, la Nannarone torna a leggere la vicenda Cogesa sul piano politico. Di seguito la nota:

Come consigliera comunale ho chiesto ed ottenuto ieri l’altro dal Tribunale Penale di Sulmona l’autorizzazione a visionare il fascicolo sul presunto danno ambientale causato dalla Cogesa Spa al territorio. Ho ritenuto mio dovere effettuare tale richiesta non solo per capire cosa sia accaduto esattamente negli anni dei fatti in contestazione, 2019 – 2020, ma anche se chi di dovere abbia posto un qualche rimedio negli anni successivi. Non credo. Il diritto principale che tutti dovrebbe tenere ben presente, e quindi difendere, quando si parla di rifiuti è quello alla salute dei cittadini che vivono nei territori su cui insiste la discarica, diritto che rischia per ciò stesso di essere seriamente compromesso. E poi pretendere legalità, trasparenza e prevenzione delle infiltrazioni della criminalità che, come tutti sanno, fa dei rifiuti uno dei suoi businnes più importanti, infine un servizio efficiente. Quindi la “battaglia” sul Cogesa, per chi ritiene che su certi temi si debba essere “irriducibili”, deve essere vista anche come una battaglia di diritti. Stupisce non poco perciò che molti Comuni che finora hanno fatti sì che anche le regole più elementari in tema di società pubbliche venissero scientemente ignorati, fanno ora del cavillo un vessillo. Vero è invece che proprio Franco Gerardini interpreta meglio di chiunque altro in Abruzzo colui che ha saputo e sa, in materia di ambiente e rifiuti, cercare e trovare soluzioni che non spostino mai l’asse in favore di interessi personali a danno dell’interesse pubblico. È chiaro che a chi a ha utilizzato il Cogesa come l’albero della cuccagna attraverso il quale esercitare il ricatto elettorale, inventare consulenze e distribuire soldi pubblici, per questo lontano dalla cultura della legalità e della competenza, un amministratore unico pro tempore che ha già deciso di scegliere il prossimo amministratore attraverso un bando per titoli e non per connivenze, appare un marziano, ma è bene che se ne faccia una ragione.
Tra costoro non annovero il Sindaco Biondi, il quale credo non sia consapevole del coacervo di imbrogli e di intrighi che hanno quasi affossato la società, ma certamente è consapevole che è l’immondizia della sua città, a cui ci siamo tutti stretti nel 2009, a puzzare più delle altre, perché ne è di più e perché è indifferenziata. Ed è a questo che il sindaco Biondi deve trovare una soluzione: la città a cui sono state destinate risorse considerevolissime dopo il terremoto, assurta a modello europeo, non può non avviare immediatamente un percorso civile quale la raccolta differenziata dei rifiuti e una discarica propria. E’ tempo. E soprattutto L’Aquila ha mezzi e risorse per iniziare un percorso serio smettendo di considerare Sulmona una discarica anche da un punto di vista sociale. Diversamente Biondi contribuirà a scrivere una brutta pagina di storia politica. Mi auguro invece che proprio lui, deposte le armi strumentali del campanilismo che non c’è (i cancerogeni nelle nostre falde acquifere invece si che ci sono), si confronti con il Sindaco di Sulmona che può fargli l’elenco delle “leggerezze” commesse dai vertici della società negli ultimi cinque anni in favore di alcuni personaggi di sinistra, di destra e “cinici” dai quali bene farebbe a prendere le distanze perché pur sempre Sindaco della Città Capoluogo di Regione.
Questa amministrazione ha l’ambizione chiara di invertire la rotta rispetto al passato e di risolvere i problemi dei cittadini e del territorio tenendo ben a mente che lo scempio che è stato fatto accogliendo senza il rispetto delle regole i rifiuti aquilani, serviva a fare “cassa” in previsione di candidature e campagne elettorali. Quindi la soluzione non potrà che essere esclusivamente Politica, e non potrà fare a meno della competenza e della serietà di Franco Gerardini che voglio perciò sperare che resterà al suo posto anche con il consenso del Sindaco dell’Aquila, soprattutto quando si renderà conto che alcuni tra coloro che brandiscono l’arma del “parere legale” finora la legalità l’hanno praticata al contrario, a danno dell’ambiente, della salute dei cittadini e della stessa società che vorrebbero continuare a spremere a proprio uso e consumo.

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