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SULMONA –  Ha prima ingoiato due lamette nel carcere peligno  mentre dava in escandescenza e poi avrebbe distrutto la cella di un ospedale abruzzese presso il quale è stato ricoverato. Protagonista della vicenda è un detenuto dell’istituto di pena di piazzale Vittime del dovere, collaboratore di giustizia, che nelle scorse settimane ha fatto già  parlare di se quando, sempre in seguito a una crisi, danneggiò alcune strumentazioni del pronto soccorso dell’ospedale cittadino. La situazione comincia a preoccupare il cartello sindacale unitario formato da cartello sindacale unitario Oreste Leombruni( Osapp), Mauro Nardella( UIL PA), Francesco Tedeschi( CISL FNS), Giuseppe Mazzagatta (Uspp), Cosmo De Luca ( Cnpp) e Massimiliano Doria ( COSP). Per i sindacalisti “si è riaperta una falla all’interno del penitenziario sulmonese che sta  mettendo a nudo un annoso problema che in esso insiste, ovvero la presenza di un reparto, quello dei collaboratori di giustizia, eccessivamente delicato per giustificare la sua presenza in un penitenziario votato al contenimento di circuiti ad alta sicurezza”. Da qui la reiterata richiesta di chiusura. “Già in precedenza ne avevamo chiesto la chiusura per la grave carenza di organico  e la sua sostituzione con un circuito più attinente alla peculiarità che il carcere di piazzale vittime del dovere ha che è quello di ospitare detenuti ad alta sicurezza”- ricordano i sindacati che sono in fermento, nel frattempo, per preparare l’assemblea di piazza del prossimo 12 giugno, convocata per la grave carenza di organico che investe la struttura penitenziaria. Del caso si è interessata anche la Lega di Sulmona, con la consigliera comunale Roberta Salvati, che ha attenzionato il problema al segretario federale Matteo Salvini e al segretario regionale, Luigi D’Eramo, in occasione della visita dell’ex vice premier nel capoluogo di regione.

Andrea D’Aurelio

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