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SULMONA –  E’ stato risarcito dal Comune solo nella giornata di ieri dopo 540 giorni di attesa ma la somma liquidata è stata praticamente dimezzata rispetto al danno reale e ingente. Ad incappare nella burocrazia lumaca di Palazzo San Francesco è stato Edo Graziani, un automobilista che il 15 dicembre 2018, aveva danneggiato la sua auto, finendo nella mini voragine di via Japasseri. Per risarcire il danno di un semplice sinistro ci è voluto più di un anno e mezzo. La lenta burocrazia colpisce ancora. “Ho spaccato gomme e sospensioni 540 giorni fa in una buca profonda sulla via della fontana Japasseri”- racconta Graziani- “ho fatto denuncia alla assicurazione del comune e da quel giorno tra due uffici comunali e una societa’ esterna mi hanno ridotto il risarcimento da 840 euro a 500, poco piu’del 40% di riduzione. Non c’è male”. L’automobilista la prende quindi con filosofia anche se non risparmia qualche stoccata alla macchina amministrativa dell’ente perché “quando qualcuno vanta efficienza e vicinanza deve prima fare un giro per vedere se lo puo’ affermare”. Con l’assicurazione si poteva risolvere tutto e subito ma ritardi e inefficienze hanno preso il sopravvento tant’è che oltre il danno, questa volta è proprio il caso di dirlo, è arrivata la beffa. Ieri, per dovere di cronaca, va  precisato che è giunto a destinazione il bonifico del Comune da cinquecento euro che non toglie però il paradosso e il pizzico di ilarità della vicenda. Non è il primo caso d’altronde a balzare alle cronache. Quello più eclatante riguarda un 72 enne di Sulmona che da cinque anni attende il risarcimento dal Comune per essere caduto in un’altra buca. L’ente è stato anche condannato in giudizio ma il debito, tra una “dimenticanza” e una distrazione, è lievitato fino a raggiungere la somma di 17,5 mila euro che il Comune ha inserito tra i debiti fuori bilancio. A Sulmona accade anche questo.

Andrea D’Aurelio

 

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