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SULMONA – La convenzione è alla firma. Dicono. Ma il fatidico appuntamento continua a slittare, a tutto svantaggio dei pazienti Covid che hanno avviato il percorso di guarigione e negativizzazione del virus. Resta in lista d’attesa la struttura di Villa Gioia, quella inaugurata nel maggio del 2013 ma mai aperta per una diversa destinazione d’uso, individuata recentemente dal Comune di Sulmona come alloggio per l’isolamento dei guariti da Coronavirus. La Regione Abruzzo, recependo la proposta arrivata da Palazzo San Francesco, aveva dato il suo parere favorevole, certificando l’idoneità della struttura per ospitare i pazienti che stanno completando la guarigione dal virus. Ma l’entrata in funzione di Villa Gioia è subordinata alla firma della convenzione che tarda ad arrivare. Domani sarà il giorno. Ci siamo quasi. Ma, alla fine, ogni giorno è buono per rimandare. Lì poteva entrare, ad esempio, la prima infermiera contagiata nella clinica San Raffaele che è stata dimessa la scorsa domenica dall’ospedale dell’Aquila ed ora è stata presa in carico in una struttura messa a disposizione dalla Asl. La convenzione deve essere siglata dall’azienda sanitaria per la presa in consegna dell’immobile ma, principalmente, dalla Protezione Civile regionale e dall’associazione Aias, proprietaria del bene. Il Presidente dell’associazione, Sante Ventresca, si è prodigato per adeguare gli allacci e le utenze. Il ritardo sarebbe quindi legato alla burocrazia. Non che sia una novità. Ma durante l’emergenza certi meccanismi vanno snelliti, proprio per tutelare l’utenza, che sta lottando contro il virus. Si spera quindi in un’accelerazione delle pratiche per dare la possibilità a tutti i Covid sulmonesi e della zona di beneficiare della struttura per completare la fase di negativizzazione e tornare alla normalità.

Andrea D’Aurelio

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