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Tonino Durante, noto commerciante di Avezzano, di 60 anni. Titolare di un negozio che vende coltelli nelle vicinanze del Municipio di Avezzano. È esperto di montagna, oltre che grande appassionato delle escursioni ad alta quota.

Gian Mauro Frabotta, 33enne figlio di Mauro Frabotta, titolare dello storico Alimentari Frabotta in zona Cavour ad Avezzano, inserito recentemente tra le migliori Gastronomie italiane. Grande appassionato di escursioni, poco più di un anno fa era stato anche in Nepal, per compiere la missione Imja Tse, 6189 metri d’altitudine. Poi due giovani fidanzati: Valeria Mella, 25enne avezzanese, tra le maestranze del Teatro dei Marsi come Hostess per l’associazione Harmonia Novissima e Gianmarco Degni, 26enne di Avezzano, conosciuto in città per l’attività di famiglia, su viale Marconi, un negozio di attrezzatura sportiva. Entrambi appassionati di montagna.

Erano usciti domenica mattina alla buon ora per una ciaspolata in montagna, lungo Valle Majelama, conosciuta anche come la valle delle aquile, ai piedi del monte Cafornia.

Non si sa dove i quattro fossero diretti, quello che è certo è che non sono rientrati in serata ed è dunque scattato l’allarme da parte del padre della ragazza.

Sono degli amanti della montagna, escursionisti con esperienza, ed erano partiti dal rifugio di Casale da Monte a Forme, frazione di Massa d’Albe, dove avevano lasciato le automobili.

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I primi ad avviare le ricerche sono i vigili del fuoco, coadiuvati dai carabinieri della compagnia di Tagliacozzo. A seguire il Soccorso alpino di Avezzano, Sulmona e L’Aquila e la Guardia di Finanza.                   snapshot_5

Vengono bonificati subito tutti i rifugi.  Fabio Manzocchi, il Capo stazione del Cnsas di Avezzano, intervistato il primo giorno, afferma:  “L’ipotesi, e purtroppo drammatica, è quella che la valanga posso averli travolti. Noi però stiamo lavorando per trovare quattro persone vive, che al momento sono disperse. Abbiamo individuato questa grande valanga, un grande scarico di neve: la situazione al momento è veramente critica, continua a nevicare e quindi oltre gli accumuli vecchi c’è anche la neve nuova, dobbiamo aspettare. È stato geolocalizzato intanto l’ultimo contatto di un cellulare, ossia è stato individuato l’ultimo segnale di un telefono che però non è nello stesso luogo dove si può trovare il disperso”.

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L’incidente si è verificato nella Valle Majelama (L’Aquila), sul massiccio del Velino. Le operazioni sono difficili a causa delle condizioni meteo avverse che non permettono l’impiego degli elicotteri. Inoltre, aumentano le difficoltà le numerose valanghe cadute nella zona e la mancanza di elementi utili ad una localizzazione precisa.

All’opera, decollato dalla base di Pratica di Mare anche un elicottero dell’Areonautica militare a dare manforte agli 11 uomini. I cellulari dei dispersi sono muti, ma questo dipende dal fatto che nella Valle Majelama c’è assenza di segnale. I carabinieri hanno chiesto alle compagnie telefoniche i codici per geolocalizzare gli apparecchi dei quattro. Sono in volo tre elicotteri: quello del 118 partito dall’aeroporto aquilano di Preturo, un 139 della Gdf arrivato da Pratica di Mare e un 412 Vigili del Fuoco di Pescara. Sono 51 gli operatori a terra: Soccorso Alpino e Speleologico, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, 118 regionale, Esercito Italiano e Carabinieri. Sono in arrivo altri 20 soccorritori. Arrivano anche due unità cinofile del Soccorso alpino valdostano.

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Viene messo a disposizione un campo base a Massa d’Albe dove gli Alpini del IX reggimento L’Aquila hanno montato due tende pneumatiche riscaldate, da poter usare per i briefing, come ricovero o refettorio. Qui si riunisce il gruppo tecnico per coordinare le ricerche dei quattro dispersi sul monte Velino per il giorno dopo. Sono presenti alla riunione, oltre al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, il Cnsas regionale, il corpo dei Vigili del Fuoco e i rappresentanti delle istituzioni locali. A causa del maltempo i soccorsi non sono ripartiti e le ricerche sono state sospese. Il maltempo continua a imperversare sulla zona. La neve, caduta incessante nella notte, unita alla pioggia e al vento ha ricoperto il passaggio tracciato il giorno prima nel primo avvicinamento al luogo della valanga, sotto il colle del Bicchero.

Martedì mattina sono presenti al campo base delle ricerche, per il coordinamento delle operazioni, il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, il direttore dell’Agenzia di Protezione Civile Regionale, Mauro Casinghini, e il dirigente di Protezione Civile, Silvio Liberatore.

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È giunto al campo base un elicottero attrezzato per il distacco artificiale degli accumuli di neve, generalmente operato con microcariche. È necessaria la bonifica e la messa in sicurezza dell’area per proteggere la vita dei soccorritori sul monte Velino. Trenta uomini circa, che cercano i quattro escursionisti dispersi da due giorni, e che lavorano in un ambiente minacciato costantemente dal pericolo di distacco valanghe. A causa della troppa neve anche le unità cinofile sono in difficoltà.

I cani non riescono a seguire le tracce sul manto nevoso, troppo stratificato, e arrancano nel percorso, affondando sulla neve fresca. Il cielo è terso e il vento meno forte.

Gli elicotteri fanno la spola dal campo base alla montagna, per dare il cambio ai soccorritori in quota. Le operazioni si svolgono dalle 7 alle 17. Dieci ore di ricerca, ma anche questo giorno…è un altro giorno.

Nulla, dei 4 dispersi non vi è traccia. I soccorritori sono stremati. Si rientra alla base col cuore infranto e col fisico sfiancato. Al campo base sono presenti i familiari dei dispersi che, in attesa di notizie, vengono tenuti al corrente delle operazioni.

Per dare sostegno a loro, ma anche agli stessi soccorritori che stanno lavorando da domenica sera in condizioni proibitive, sono arrivati sul posto degli psicologi. La Protezione Civile distribuisce pasti e bevande calde.

Martedì, terzo giorno, si riparte. Le attività odierne sono iniziate intorno alle ore 7 con il trasporto in quota di ponti radio utili per comunicare con il campo base, a Forme (L’Aquila).

I soccorritori “sentinelle” si sono invece posizionati in aree strategiche delle creste montuose per monitorare la stabilità del manto nevoso, a tutela dell’incolumità degli operatori. Sul posto vengono elitrasportate le unità cinofile e alcune squadre del Soccorso Alpino che effettuano diversi tentativi di ricerca sul fronte della valanga che risulta molto ampio.

Sono 51 le persone fra operatori del Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) con unità cinofile, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, 118 regionale, Esercito Italiano e Carabinieri. Altri 20 soccorritori sono arrivati da tutta Italia. Grazie alla visibilità buona sono decollati tre elicotteri impegnati per le operazioni di ricerca: 118, Guardia di Finanza e Vigili del Fuoco. Messaggi di speranza sono stati portati alle famiglie dal vescovo dei Marsi, monsignor Pietro Santoro. Presenti anche il presidente della Regione, Marco Marsilio, e il sindaco Gianni Di Pangrazio che hanno ringraziato gli operatori per il lavoro svolto.

Inizia a fare buio e a causa del vento forte le ricerche si fanno sempre più difficili. Si decide di far scendere uomini, cani e attrezzi da Valle Majellama nel campo base.  Alle 17.30 le ricerche vengono sospese. Riprenderanno il giorno dopo e sarà ampliata l’area delle operazioni che stanno coinvolgendo un centinaio di soccorritori da tutta Italia. Si pensa anche a delle cariche esplosive per smuovere la neve alta.

Un altro giorno volato via….Gianmauro, Gianmarco, Tonino, Valeria, dove siete? Soprattutto tu Valeria che con quegli occhi azzurro cielo avresti dovuto indicare la via ai tuoi salvatori. Non chiuderli, resisti, sei troppo bella e giovane per chiuderli.

E’ mercoledì, si riparte. Dopo aver coordinato le operazioni, ci si rimette in moto.

Le ricerche iniziano come sempre alle prime luci dell’alba e sono andate avanti per tutta la giornata con momenti di tensione e apprensione sia da parte dei soccorritori che delle famiglie presenti nel campo base allestito a Forme di Massa d’Albe. In mattinata sono esplose le prime cariche per rompere una coltre di oltre 10 metri di neve. Si è cercato così di smuovere la neve e di perlustrare l’area intorno a Valle Majellama dove i quattro escursionisti sembra fossero diretti domenica mattina. Nei giorni scorsi si era parlato esclusivamente di tracce di scarponi, lasciando intendere che non erano equipaggiati per l’alta quota e che quindi non avrebbero potuto andare molto lontano. Oggi invece  è stato appurato che i quattro erano muniti anche di piccozze e ramponi, da utilizzare per la neve dura e per meglio percorrere il tragitto che avrebbero voluto compiere. Un momento di emozione nel pomeriggio quando è arrivata la notizia che è stata trovata una traccia nell’ambito della perlustrazione da un cane del servizio del Soccorso alpino di Modena. Per oltre tre ore i soccorritori hanno scavato nel punto indicato dal cane senza però trovare elementi utili.  Con l’arrivo del buio sono state sospese le operazioni.

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Niente, ancora una volta, nulla. Dove siete?

Domattina riprenderanno alle 7 e sarà il quinto giorno di ricerche.

Valeria, i tuoi occhi devono vedere ancora tante cose, conoscere il mondo, non chiuderli….

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