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SULMONA – Era finito sotto processo per aver detenuto hashish e marijuana e per aver effettuato la cessione delle sostanze a due minorenni della zona, avvicinati per riscuotere la somma necessaria alla vendita dello stupefacente. Ma per Luca Pandolfi, 22 enne di Pescasseroli, sono cadute tutte le accuse nel corso del processo che si è chiuso oggi davanti al collegio giudicante del Tribunale di Sulmona. Il giovane è stato assolto per insufficienza delle risultanze probatorie, ovvero per non aver commesso il fatto in relazione all’accusa di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti e perché il fatto non sussiste riguardo l’imputazione di spaccio con l’aggravante di minore età. I fatti risalgono al biennio 2015-2016, ovvero dal settembre 2015 al novembre dell’anno successivo. Per i fatti commessi prima del settembre 2016 Pandolfi è stato giudicato dal Tribunale per i minorenni dell’Aquila, visto che non aveva ancora raggiunto la maggiore età, uscendo scagionato dalle accuse. I giudici hanno archiviato la sua posizione. Il collegio del Tribunale di Sulmona, presieduto dal giudice Marco Billi, si è espresso invece sugli episodi contestati dal compimento del diciottesimo anno di età in poi. Pandolfi era accusato di aver detenuto 24,5 grammi di hashish diviso in bustine e 5 grammi di marijuana divisa in involucri, assieme a un amico, che aveva già patteggiato davanti al giudice per le udienze preliminari. A rinvenire la sostanza nascosta in un divano erano stati i Carabinieri delle stazioni di Pescasseroli, Villetta Barrea ed Alfedena, nel corso di un blitz effettuato in un locale del capoluogo del Pnlam, il 3 novembre 2016. Dalle perquisizioni domiciliari è stato rinvenuto un ingente quantitativo di sostanza a casa dell’amico e dalle testimonianze raccolte dalla comitiva del gruppo, circa quindici persone, era venuto fuori che due minori del posto avevano acquistato la sostanza da Pandolfi e dall’altro giovane. In un caso sono state contestate diverse cessioni per un importo di 200 euro mentre in un altro cessioni a 20 euro a dose. Il castello accusatorio è stato smontato nel corso del processo. La sostanza oggetto della contestazione non è mai stata trovata addosso ai minori o all’imputato come pure non sono emersi ulteriori riscontri a carico di Pandolfi, nemmeno all’esito dell’escussione di cinque testi dell’accusa e uno della difesa. Il 22 enne, difeso dall’avvocato Gloriana La Cesa, è stato quindi assolto dal Tribunale collegiale dopo quattro anni di battaglie legali.

Andrea D’Aurelio

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