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SULMONA – Alzi la mano chi non ha preso un caffè o un gelato nel bar Schiazza di Sulmona, quel locale del centralissimo corso Ovidio che nacque nel 1974 come la prima gelateria della città per diventare poi il primo bar con il mega bancone dove sono cresciute intere generazioni di sulmonesi.  Oggi quel bancone sarà l’osservato speciale per l’ultimo caffè da ordinare d’asporto, viste le misure restrittive in atto. Dopo quasi mezzo secolo di storia, di sacrifici, di onorato e continuo servizio, finisce l’epoca della famiglia Schiazza nel centro storico sulmonese. “Una famiglia intera che ha fatto del suo lavoro una nobile tradizione, che nel bene e nel male ha accompagnato, anche nei momenti peggiori e più duri con un sorriso, le soste degli innumerevoli clienti e non”, ricordano gli storici frequentatori del bar che proprio in queste ore stanno ripensando agli aneddoti e ai momenti indimenticabili della storica attività.  Da quel caffè che si gustava con tutta la sua fragranza ai quei gelati con i gusti sempre nuovi con l’arte tramandata di padre in figlio. “Una decisione che avevamo maturato da tempo dopo aver fatto il nostro corso e aver lasciato il profumo e il segno del nostro lavoro”- spiega Simonetta Schiazza che ringrazia tutta la popolazione sulmonese per aver supportato l’attività nei 47 anni di vita. Per anni quel bar è stato il punto di riferimento del tessuto economico cittadino. Ha resistito ai momenti più duri e ha conosciuto tutte le epoche. E’ arrivata la crisi, l’anno del terremoto e della pandemia. Ma nella vita esistono le cosiddette fasi e stagioni. La famiglia Schiazza ha fatto il suo ed ora si appresta a raccogliere i frutti di quasi 50 anni di lavoro senza sosta.  Un piccolo pezzo rimarrà nella caffetteria di via papa Giovanni XXIII. Le cose passano ma i legami profondi restano. Certo è che nella memoria collettiva quell’angolo di corso Ovidio che si interseca con piazza Tresca sarà sempre il bar Schiazza. Perchè la storia non si cancella. Mai.

Andrea D’Aurelio

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