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La FLC CGIL Abruzzo ha indetto una giornata di mobilitazione generale il 15 dicembre per il personale scolastico. Dopo tante promesse sull’importanza di investire nella scuola, la legge di bilancio non affronta i problemi del nostro sistema formativo ma, con scelte improvvide, certifica le diseguaglianze, determinando un aumento del divario tra le regioni ricche e le altre. Una legge che colpevolizza e colpisce i più poveri, accresce anziché contrastare la precarietà, (es. voucher)  non riduce il divario di genere,  premia gli evasori; con la flat tax, aumenta l’iniquità del sistema fiscale, riduce di fatto le risorse necessarie per sostenere la sanità, la scuola ed il trasporto pubblico, non stanzia risorse per i rinnovi contrattuali pubblici (ma aumenta le risorse alle scuole private), non modifica la legge Fornero e cambia il meccanismo di indicizzazione delle pensioni in essere. Per la scuola questo significa cose precise.  Mancano innanzitutto le risorse per il rinnovo del CCNL 2022-2024. Assenti le risorse finalizzate alla valorizzazione del personale scolastico impegnato in attività di orientamento, inclusione e di contrasto alla dispersione scolastica, comprese quelle svolte in attuazione del PNRR. Risulta inaccettabile la previsione della riorganizzazione della rete scolastica che condurrà nel giro di pochi anni alla riduzione delle unità scolastiche con autonomia a sole 6.885 unità. La logica del risparmio che comporterà la creazione di un gran numero di scuole sovradimensionate e difficilmente gestibili, con un peggioramento generale del servizio scolastico e che contribuirà ad acuire i processi di desertificazione delle aree interne. In Abruzzo a regime si rischiano di perdere 46 istituzioni scolastiche sulle 193 esistenti, oltre il 30%. Sul reclutamento dei docenti non c’è nessun tavolo di confronto specifico per trovare delle soluzioni condivise su: la semplificazione delle attuali procedure concorsuali al fine di rendere concreta l’assunzione di tutti i posti disponibili. Non sono previste risorse  sulle priorità del sistema istruzione: dalleliminazione delle classi sovraffollate, non più di 18 alunni per classe laddove sono presenti alunni con disabilità; estensione del tempo pieno nella scuola primaria e prolungato nella secondaria di primo grado; ripristino del tempo scuola negato e dei laboratori nella scuola secondaria; incremento del personale ATA, in particolare per le segreterie, per i laboratori dove negli istituti comprensivi non ci sono assistenti tecnici) per l’assistenza e la vigilanza laboratori. Non si fa nessun cenno sull’organico COVID che avrebbe dovuto essere stabilizzato o quanto meno reintrodotto come annunciato dagli stessi partiti di maggioranza in campagna elettorale. Ricordiamo che parliamo di circa 1.900 posti di lavoro persi in un solo anno, con conseguenti criticità scaricate sulle scuole della regione. Queste sono tutte le ragioni per scendere in piazza il 15 dicembre prossimo!

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