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CASTEL DI SANGRO – Il bollettino regionale è diventato settimanale, lo stato di emergenza si è formalmente chiuso da mesi e la gestione del virus è pressocchè collaudata. Eppure, nelle strutture sensibili del territorio, si continua a fare i conti con la carenza di personale o di spazi. E’ il caso del nosocomio di Castel Di Sangro che, a causa della recrudescenza dei contagi da Covid-19, è stato costretto a bloccare temporaneamente i ricoveri nel reparto di medicina, finito nella morsa del virus. Sei pazienti hanno contratto l’infezione. Tutti asintomatici o con sintomatologia leggera. D’altronde l’effetto booster dovrà pur essere servito a qualcosa. Nella prima ondata autunnale del post emergenza la preoccupazione non è più legata alle conseguenze del Covid ma alla ripercussione che la gestione dei contagi può avere sulle strutture sanitarie o sui luoghi sensibili, venuti meno i rinforzi previsti per lo stato di emergenza. “A motivo dell’incremento del numero di degenti positivi in reparto si dispone il blocco momentaneo dei ricoveri”- scrive il responsabile dell’unità di medicina in una lettera indirizzata al Direttore sanitario dell’ospedale sangrino, Maurizio Masciulli e ai vertici aziendali. Ovviamente sono state messe in atto tutte le misure ambientali per contenere la diffusione del contagio che non fa paura come in passato ma che continua a dar fastidio. L’ospedale di Castel Di Sangro non dispone di un’area grigia. Da qui la necessità di trattare i pazienti positivi in corsia. Un focolaio interessò i mesi scorsi anche la Medicina di Sulmona. Intanto vanno avanti i disagi per le liste di attesa e per la doppia spola legata alle prestazioni sanitarie fuori sede e al ritiro del referti. Anziani e fragili sono costretti a macinare chilometri pur di sottoporsi ad una reumatologia, ad un doppler o ad una gastroenterologia. Una situazione intollerabile che sta facendo salire la tensione e che potrebbe dar vita anche ad una petizione popolare. La pandemia ha cambiato il volto della sanità. Ma non sembra in meglio.

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