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SULMONA – Quattro romeni, di cui tre uomini e una donna, sono stati denunciati a piedi libero alla Procura della Repubblica di Sulmona dalla Squadra Anticrimine del Commissariato Ps di via Sallustio, coordinata dall’ispettore superiore Daniele L’Erario, per il furto perpetrato lo scorso mese di marzo a un negozio cinese che opera lungo la circonvallazione occidentale. L’accusa è di furto aggravato in concorso. Gli uomini dell’Anticrimine hanno identificato i quattro soggetti dopo un’attenta e complessa attività investigativa. I primi accertamenti eseguiti sul posto e il racconto frammentario e confusionario della vittima facevano pensare quantomeno a una rapina impropria. Perchè i quattro malviventi, tre uomini e una donna, avrebbero lanciato la merce addosso al commerciante dopo aver sottratto 500 euro in contanti, prima di darsi alla fuga. Ma anche tale ipotesi è stata accantonata dopo che la vittima è stata ascoltata dalla Polizia. Non ha molta dimestichezza con la lingua italiana e per gli uomini dell’Anticrimine non è stato affatto facile ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Stando alle dichiarazioni rese della vittima e agli accertamenti eseguiti sul posto dalla Polizia Scientifica, si è appreso che quattro persone si sono recate nell’attività commerciale per fare acquisti. Il pretesto è stato quello di comperare un cappotto. Si cercava la taglia giusta. Ma alla fine, con la scusa di osservare più da vicino quel modello particolare e dopo aver trovato una serie di escamotage, i malviventi sono riusciti ad ottenere il cappotto della vittima che sarebbe stata distratta fino alla sottrazione dei 500 euro in contanti che custodiva in tasca. Nè in cassa e nè tantomeno al portafogli. Da lì comincia la fuga dei malviventi con il bottino in mano. Sarebbero volati indumenti e capi pur di guadagnare la via di fuga ma non si configurerebbe una violenza tale da identificare la rapina impropria. Attraverso una serie di riscontri la Polizia è riuscita a risalire agli autori del gesto che sono stati deferiti per furto aggravato in concorso.

Andrea D’Aurelio

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