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SULMONA – “Siamo molto lontani da quelle percentuali rispettivamente del 10 e 15 per cento che bisogna toccare entrambe per andare in zona gialla. Credo che ancora per un po’ di tempo questo rischio concreto l’Abruzzo non dovrebbe correrlo. Con un pizzico di ottimismo e sano realismo dico che il numero  complessivo dei nuovi positivi è abbastanza stabile. Non stiamo conoscendo una particolare accelerazione del contagio”. A dichiararlo, a margine della presentazione della candidatura di Vittorio Masci in città, è il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio che lancia un appello agli “indecisi del vaccino” per aderire alla campagna in atto in concomitanza con la fase due del green pass che scatta oggi 1 settembre. In Abruzzo sono 7 le persone ricoverate in terapia intensiva. Tutte non vaccinate. Tra i ricoverati non in area critica ci sono anche vaccinati che, secondo gli addetti ai lavori, senza il vaccino sarebbero finiti in rianimazione. “Torno a stimolare i cittadini a recarsi nei centri vaccinali, specie quelli tornati dalle vacanze, per mettere in sicurezza se stessi e la propria comunità”- afferma Marsilio. Da oggi intanto l’utilizzo obbligatorio del Green pass riguarderà i settori dell’istruzione e dei trasporti, ambiti particolarmente attenzionati a pochi giorni dal ritorno in classe, anche se, sul fronte trasporti, la certificazione verde non sarà necessaria per quelli regionali e locali. Green pass obbligatorio nelle scuole, per il personale scolastico, ma non per gli alunni. Mentre si attendono delle direttive più specifiche, arrivano le prime reazioni tra i Dirigenti scolastici, demandati al controllo del certificato verde. “Questa incertezza dopo due anni di criticità e brutte figure è ancora imbarazzante per chi crede nei valori costituzionali e ha un alto senso di cittadinanzattiva”- afferma il preside del Polo Fermi, Massimo Di Paolo secondo il quale “gli studenti che hanno una responsabilità diretta nella diffusione del virus non possono entrare in un ambiente dove i lavoratori sono obbligati al vaccino e l’utenza no. E’ una contraddizione di termini, di tipo giuridico e valoriale. Questo lascia l’amaro in bocca. La scuola ha bisogno di coraggio e di una direttiva più certa”. Ma il problema non riguarda solo le scuole. A dare voce ai “dimenticati” del green pass è il Tribunale per i diritti del Malato con la coordinatrice Catia Puglielli che denuncia il caso di un 85 enne, tra i primi a completare il ciclo vaccinale, ancora sprovvisto di certificato verde. “È andato a farsi aiutare in farmacia, è andato dal proprio medico di base, ha fatto scrivere una mail per il recupero del codice,  agli occhi dello Stato sembra un fantasma”- chiedendo alle istituzioni di aprire un canale a sostegno della popolazione.

Andrea D’Aurelio

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