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SULMONA – Avrebbe maltrattato e aggredito più volte la madre convivente con ingiurie, molestie, minacce e violenza fisica. Con la pesante accusa di maltrattamenti in famiglia un 42 enne residente in un comune peligno, R.S., dovrà comparire il prossimo 23 febbraio davanti al giudice monocratico del Tribunale di Sulmona. L’altro giorno il Gup Giuseppe Ferruccio lo ha rinviato a giudizio all’esito dell’udienza preliminare celebrata al Palazzo di Giustizia. Stando al quadro accusatorio al 42 enne vengono contestate una serie di condotte che sarebbero state poste in essere nell’ambiente domestico ai danni della madre che, assistita dall’avvocato Giovanni Passerini, si è costituita parte civile nel procedimento. La Procura contesta all’uomo di aver maltrattato la propria madre convivente sottoponendola a continuative condotte di ingiuria, molestia, minaccia e violenza fisica con conseguenti lesioni personali. In particolare, sempre secondo l’accusa, nel dicembre 2016 il 42 enne avrebbe aggredito la madre cagionandole la rottura del pollice della mano sinistra e con frequenza settimanale, spesso in stato di alterazione, avrebbe pronunciato frasi offensive colpendola con schiaffi e pugni. Ma c’è dall’altro. Secondo la Procura il 18 settembre 2019 l’uomo sarebbe rientrato a casa sotto effetto dell’alcol e dopo aver danneggiato un mobiletto all’ingresso dell’appartamento, avrebbe attinto la madre con un pugno alla testa ed uno alle braccia, dicendole che aveva “le ore contate”. Per questo il giudice delle udienze preliminari ha rinviato a giudizio il 42 enne, accogliendo la richiesta di Procura e parte civile. Al legale dell’imputato, Mario Tedeschi, il compito di smontare il castello accusatorio nel corso del procedimento. Secondo l’avvocato l’accusa sarebbe troppo gravosa soprattutto riguardo gli episodi contestati che non fanno riferimento allo stesso arco temporale. La prima udienza del processo è fissata per il 23 febbraio 2021.

Andrea D’Aurelio

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