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SULMONA – Nessuna revoca nè deroga per l’agente accusato di stalking. Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, ha sciolto la riserva nella giornata di ieri e, all’esito dell’interrogatorio di garanzia, ha rigettato la richiesta di revoca del divieto di avvicinamento. La misura cautelare, adottata dalla stessa Sarnelli, si è resa necessaria a seguito della denuncia dell’ex moglie che aveva chiamato in causa l’autorità giudiziaria per le continue condotte persecutorie dell’uomo. Il castello accusatorio avrebbe fatto emergere l’escalation di vessazioni nei confronti della donna, prima e dopo la relazione coniugale: appostamenti, tempesta di telefonate, minaccia ai congiunti, controllo delle abitudini e delle frequentazioni. L’indagato sarebbe arrivato perfino a posizionare una telecamera sul balcone di casa della ex per monitorare tutti i movimenti e in una circostanza le avrebbe anche danneggiato la vettura nel parcheggio pubblico. Un’accusa solida e grave secondo il giudice che ha applicato il divieto di avvicinamento dal momento che l’agente, che detiene legalmente alcune armi, avrebbe perso autocontrollo come rilevato nell’ordinanza. Nel corso dell’interrogatorio di garanzia l’agente, difeso dall’avvocato Alessandro Margiotta e Renato Torelli, aveva respinto ogni addebito, riferendo che dal 2020 al 2023, dopo la separazione coniugale con la sua ex, si sarebbe recato a Sulmona per sole due volte la settimana ogni quindici giorni. Condotte apprensive ma non persecutorie, secondo la difesa, che ha pure chiarito che la telematica posizionata sul balcone dell’ex moglie non sarebbe in grado di immortalare ogni singolo movimento. Per il giudice non ci sono le condizioni per revocare la misura cautelare. Intanto l’ordinanza è stata impugnata presso il Tribunale del Riesame dell’Aquila che a giorni fisserà l’udienza.

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