banner
banner

SULMONA – Quando la quotidianità diventa un dono. A raccontare alla rubrica “Raccontalo al Mister” la fine della sua quarantena è la sulmonese asintomatica rimasta “prigioniera” in casa per quaranta giorni, in attesa del tampone negativo che per ironia della sorte è arrivato ieri, dopo la denuncia fatta ad Onda Tg. Che sapore ha la libertà? Che effetto fa dopo tutto questo tempo incrociare lo sguardo della gente, percorrere le strade della città, rimettere il naso fuori casa? Lo abbiamo chiesto alla donna che finalmente ha terminato la sua odissea in casa. “Non si può descrivere la sensazione di libertà che ti senti addosso”- confessa- “farsi la doccia per poi vestirsi, truccarsi e finalmente uscire per fare le cose basilari della vita, come la spesa e portare tua madre dall’estetista nel giorno del suo compleanno. Ed infine andarle a comprare i fiori. Non potevo desiderare giornata migliore. Salutare gli amici, guardare gli occhi di altre persone, ti fa sentire parte di una comunità”. La donna è rimasta chiusa in casa anche se del tutto asintomatico. Il decreto dei 21 giorni prevede la chiusura della sorveglianza in assenza di patologie pregresse ma solo dietro certificato del medico curante. Un’attestazione però che non vale per la riammissione sul posto di lavoro, in questo caso la scuola, che richiede inevitabilmente un tampone negativo. Alla fine tutto è bene quel che finisce bene. “Mi auguro nessun altro affronti una cosa del genere e che si riesca a trovare una soluzione al più presto”- conclude la sulmonese sollecitando un protocollo ad hoc. Per segnalare la tua storia e la tua esperienza scrivi a ondatvsulmona@yahoo.it o al numero 340-8139849.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento