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SULMONA – La scuola media Capograssi riaprirà le sue porte nel mese di settembre, alla ripresa dell’anno scolastico, mentre per la primaria Masciangioli c’è da aspettare. A fare il punto della situazione sull’edilizia scolastica in città è stato il sindaco, Annamaria Casini, in un’intervista rilasciata nei giorni scorsi a Onda Tg. Dal post sisma del 2009 al virus dei nostri giorni, le scuole non trovano pace, non solo per colpa di una burocrazia che rallenta i meccanismi e frena gli entusiasmi, ma talvolta anche per una politica che non ha saputo incalzare, accelerare, sciogliere nodi e matasse. E’ il caso della scuola “Masciangioli” che è costretta ad aspettare ancora. Ai ricorsi e alla lunga trattativa che avevano portato all’avvio dei lavori nel mese di ottobre, ora ci si è messa di mezzo anche l’emergenza Coronavirus a dare l’inaspettato stop. Per la ripresa serve tempo, soprattutto per il reperimento e la consegna dei materiali che subisce un fisiologico ritardo. “Si sta comunque lavorando per la conclusione dei lavori entro il prossimo anno scolastico. Anche su questa scuola vediamo la fine”- annuncia il sindaco. I tempi dovrebbero essere più celeri per la scuola “Capograssi” che ha comunque subito un arresto ma, salvo ritardi dovuti alle lavorazioni e agli acquisti, a settembre potrebbe lasciare l’ex convento di S. Antonio, conteso con i ragionieri lo scorso anno, e rientrare nella sede naturale. “Si rende necessaria una riorganizzazione degli spazi in base all’affollamento. Faremo le nostre valutazioni sui Musp e sull’ex convento di S. Antonio. Si tratta di risorse che, se sarà possibile, potremmo risparmiare per dirottarle altrove. Ma in questo momento la priorità è quella di garantire la regolare ripresa delle attività scolastiche a settembre”- afferma la Casini. Uno stato di avanzamento della procedura si registra anche per i lavori della scuola Media Serafini mentre per la Lola Di Stefano la commissione deve ancora procedere all’aggiudicazione tra le sei imprese in corsa. Per la Lombardo-Radice è slittato il parziale abbattimento dell’edificio scolastico ma la Giunta ha approvato la variante allo studio di fattibilità sul primo lotto degli interventi. Situazione surreale per il Liceo Classico che resta in attesa del parere formale della Soprintendenza in merito al nuovo progetto presentato. Dopo undici anni si cerca ancora un piano b. Non è da meno il De Nino-Morandi, che non è di competenza del Comune, ma comunque è una vicenda che anche da Palazzo San Francesco si dovrebbe continuare a seguire soprattutto per l’individuazione di una nuova sede alternativa per il rientro in città. Insomma settembre non sarà il mese della gioia per studenti e famiglie sulmonesi. Si tornerà a scuola con tutte le misure anti-Covid e con gran parte degli edifici da rimettere a posto.

Andrea D’Aurelio

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