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SULMONA – Contagi, nuovo focolaio, studenti a casa e nuova ondata in ospedale. La “domenica bestiale” per il Centro Abruzzo che ha fatto registrare 47 contagi da Covid-19 si è chiusa con il nuovo fronte apertosi nell’area triage dell’ospedale dell’Annunziata dove sono stati presi in carico complessivamente ben dieci pazienti. Tutti in attesa di ricovero o del tampone molecolare, ma comunque con protocollo Covid accertato. Cinque di loro sono stati presi in carico nell’ex pronto soccorso, altri due nel container di viale Mazzini, uno in ambulanza e ancora altri due arrivati con mezzi personali. La situazione resta borderline. Con una tregua apparente che dura solo qualche giorno per poi tornare nel caos e nella frenesia da attesa e ricovero. Il tutto perché manca l’area attrezzata per lo stazionamento e il triage. Lo spostamento annunciato ancora si materializza. In queste ore l’appello che arriva dagli operatori sanitari è quello di evitare la centralizzazione nell’ospedale e quindi l’intasamento del sistema. Il sintomo va preso in considerazione subito ma prima va fatta la diagnosi per riservare la terapia ospedaliera ai casi più critici. Intanto la consigliera Marianna Scoccia ha presentato un’interpellanza in Consiglio regionale per l’ospedale dell’Annunziata. “Richiedo risposte immediate dai vertici istituzionali di rappresentanza sanitaria: l’assessore alla Sanità ed il Manager Asl hanno il dovere di fornire immediate delucidazioni e soluzioni in merito a quanto sta accadendo nel presidio ospedaliero di Sulmona e più in generale, in tutte le strutture sanitarie ricomprese nella Asl1”- interviene Scoccia mentre per il sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, “occorre prevedere un reparto e percorsi dedicati per accogliere in sicurezza e temporaneamente pazienti contagiati da Coronavirus in attesa di essere accolti nei centri covid e potenziato finalmente il personale del pronto soccorso/pretriage ormai allo stremo, per gestire la situazione prima che sfugga veramente di mano”. La domenica nera per il Centro Abruzzo, che ha segnato un’impennata storica sul fronte dei contagi, si è chiusa con 47 casi accertati. Ai 45 di oggi, di cui 21 registrati solo a Sulmona, se ne sono aggiunti altri due a Castel Di Sangro. Da tenere sotto controllo il nuovo focolaio della clinica San Raffaele che conta al momento nove positivi tra degenti e operatori. Cresce anche l’elenco delle classi in sorveglianza attiva. Gli ultimi contagi hanno coinvolto anche una nuova sezione della scuola dell’infanzia Di Nello, una classe della primaria Lola Di Stefano, un’altra classe della scuola media Ovidio, la scuola Regina Margherita chiusa a titolo precauzionale e alcune classi dell’Istituto Maestre Pie Filippine. A Pescasseroli è stata chiusa per due giorni a titolo cautelativo la scuola secondaria di primo grido dopo che undici soggetti sono risultati positivi al tampone rapido, tutti isolati e in attesa del tampone molecolare. Si è perso il conto delle classi in isolamento fiduciario, una misura preventiva che viene disposta dalla Asl da non confondersi con la sorveglianza attiva. Uno degli ultimi casi riguarda due classi della scuola di Introdacqua. Tra quarantena e isolamento domiciliare circa 25 classi di fatto hanno dovuto sospendere la didattica in presenza. Una situazione a dir poco surreale.

Andrea D’Aurelio

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