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SULMONA – Messa alla prova per quattro imputati e incarico al perito. E’ questo l’esito dell’udienza preliminare riguardante l’inchiesta denominata “La Fenice” sul traffico di droga e la tentata estorsione. La prossima “puntata” si svolgerà il 14 gennaio 2021 quando si dovranno vagliare le posizioni di altre 14 persone coinvolte nella maxi operazione. Ma andiamo con ordine. Per quattro giovani G.P., M.P., Z.E, e O.P. è stata disposta la sospensione del procedimento penale per la messa alla prova, come richiesto dagli avvocati Alessandro Margiotta ed Emidio Antonucci, vista la loro quasi completa estraneità ai fatti. L’esito positivo della messa alla prova porterà all’estinzione del reato. Sempre nel corso dell’udienza il giudice Giuseppe Ferruccio ha proceduto all’affidamento dell’incarico al perito per l’esame chiesto nei confronti di E.B., uno dei diciotto imputati dell’inchiesta, per il quale il suo legale Stefano Michelangelo aveva chiesto di accertare la capacità di intendere e volere al momento del fatto e quella di stare in giudizio. Una tesi difensiva già utilizzata nel processo “gemello” del “Piccolo Colosseo”. Per le altre 14 persone coinvolte si dovrà attendere il prossimo 14 gennaio per i proscioglimenti o i rinvii a giudizio, fermo restando le altre richieste che potrebbero arrivare, come l’analisi delle intercettazioni. Nell’inchiesta era coinvolto anche un altro giovane, G.G., la cui posizione era stata stralciata per la violazione del diritto di difesa. L’operazione “La Fenice” risale al 2017. Agli imputati vengono contestati a vario titolo i reati di traffico illecito di ingenti quantità di sostanze stupefacenti in concorso e tentata estorsione per due di loro, commessi principalmente in Valle Peligna, particolarmente a Sulmona, Raiano e Pratola. Nel corso dell’operazione sono stati sequestrati 1 kg e 200 grammi di marijuana, 74 mila euro in contanti, un disturbatore di frequenze e un “pugno di ferro” utilizzato probabilmente per le tentate estorsioni.

Andrea D’Aurelio

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