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SULMONA – Lo scuolabus passato con dieci minuti di ritardo che ha fatto slittare la tabella di marcia, il caos viabilità in via Dalmazia con la paura delle contravvenzioni, il degrado di via Marcante che fa da cornice alla fila dei piccoli studenti che attendono il suono della campanella. Il primo giorno di scuola in presenza è stato una sorta di prova generale per Sulmona. Si torna in classe dopo l’esperienza della didattica digitale che cede il passo a quella tradizionale, rivisitata però dal cumulo di regole e disposizioni anti Covid. Gli alunni delle classi prime, cioè i più piccoli che debuttano con la scuola al tempo del virus, sono gli ultimi ad entrare per ricevere la giusta accoglienza, perché il momento è sempre emozionante. Nonostante tutto non mancano lacrime e foto di rito. “Lo scuolabus è arrivato alle 8,25 quando l’inizio delle lezioni per alcune classi e in alcune scuole era fissato per le 8,15”- segnala subito qualche genitore spiegando che l’incognita è anche per il rientro a casa. Ma si spera che la “prova generale” di oggi serva per rilevare tutte le criticità del sistema. L’adeguamento alle vigenti norme per il resto c’è stato: tolti i giochi superflui, niente disegni sui muri, banchi sanificati anche se quelli monoposto sono arrivati solo in zona cesarini. La segnaletica dei percorsi differenziati disegna una sorta di “autostrada” da percorrere per arrivare in classe o negli altri ambienti scolastici. Prima di accedere in aula, in alcune scuole, viene misura la temperatura corporea con il termoscanner mentre in altre tale compito viene demandato alle famiglie. Permangono le criticità sulla figura degli assistenti Covid mentre si incrociano le dita per evitare quarantene e contagi che coinvolgerebbero a catena anche le famiglie. Ma con il rispetto delle norme il virus si può evitare. E in questo la scuola comincia con il piede giusto. Intanto agli studenti è arrivato l’augurio del sindaco Annamaria Casini e dell’amministrazione comunale: “è resilienza la parola chiave quest’anno. Sono certa infatti che proprio i ragazzi, dai più piccoli ai più grandi, riusciranno ad interpretare nel modo migliore il rientro a scuola adattandovi a questo nuovo percorso, riuscendo a convivere al meglio con nuove regole e misure di sicurezza. Il ritorno a scuola, dopo un percorso interrotto dal lockdown e mesi difficili a causa della grave emergenza sanitaria, sarà una prova importante per tutta la nostra comunità, un momento in cui la comprensibile e condivisibile preoccupazione deve lasciare il passo alla speranza di tornare alla normalità e a guardare avanti verso un futuro migliore”.

Andrea D’Aurelio

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