banner
banner

ALFEDENA – Si sarebbe messo alla guida della propria autovettura in stato di alterazione psicofisica e avrebbe travolto un avventore, cagionandogli delle lesioni gravi. Per quell’ episodio, che si è verificato il 25 aprile 2019 ad Alfedena, un 33 enne di Castel Di Sangro, S.D.V, è stato condannato alla pena di tre anni e due mesi di reclusione dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio. Il giovane dovrà pagare le spese processuali e risarcire in separata sede la parte civile, oltre a rifondere le spese sostenute in giudizio liquidate in 3592 euro. Stando agli atti del processo è emerso che il 33 enne avrebbe investito volontariamente un pedone, assistito in giudizio dall’avvocato Cristian Rucci, e gli avrebbe cagionato delle lesioni gravi consistite in trauma toracico, frattura di un dito del piede e ferita al tallone, da cui derivava una malattia, ovvero un’ incapacità ad attendere alle ordinarie occupazioni, per una durata superiore a quaranta giorni. Una diagnosi medica che ha di fatto configurato l’accusa di lesioni personale aggravate, visti i danni permanenti che il pedone avrebbe rimediato. Ma non è tutto. Sempre secondo il quadro probatorio, il 30 enne avrebbe condotto l’autovettura in stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di stupefacenti del tipo cannabinoidi, come emerso dalle risultanze degli accertamenti svolti dopo l’investimento. Il fatto sarebbe avvenuto nei pressi del bar della piazza centrale del paese dopo una lite che avrebbe coinvolto alcune persone come riferito dai testi. Da qui la pesante sentenza di condanna che la difesa, rappresentata dall’avvocato, Enrico Tedeschi, impugnerà in appello.

Lascia un commento