banner
banner

SULMONA – “Trovare una soluzione in questo periodo del covid19 così che alla riapertura di settembre i nostri ragazzi possano rientrare nella nostra zona evitando assembramenti nei pullman provocando situazioni di rischio a tutti i nostri ragazzi”. A scrivere alla nostra redazione è stato un gruppo di genitori del De Nino-Morandi che riaccendono i riflettori sui due istituti tecnici trasferiti a Pratola Peligna nell’ottobre 2014. Il virus ha allentato la morsa sul percorso intrapreso da istituzioni e comitato sul rientro della scuola in città, ma lo sfogo-denuncia arriva dai genitori in una lettera indirizzata a Onda Tg. “Chi parla è uno dei tanti genitori che ha il figlio che frequenta ragioneria”- si legge nella lettera- “esposto”- “vorrei che la redazione che ci rappresenta si faccia portavoce di tutti noi genitori, affinché, chi ci governa possa trovare una soluzione in questo periodo del covid19 così che alla riapertura di settembre i nostri ragazzi possano rientrare nella nostra zona evitando assembramenti nei pullman provocando situazioni di rischio a tutti i nostri ragazzi. Capisco che non stiamo attraversando un periodo roseo ma bisogna capire che se vogliamo combattere questa pandemia, dobbiamo tutti insieme rimboccarci le maniche e impedire che questo virus possa continuare a divulgarsi. Spero che questo appello che faccio anche a nome degli altri genitori possa far riflettere chi deve occuparsi del problema affinché ci dia al più presto una risposta entro il mese di riapertura”. La vicenda del De Nino-Morandi è stata al centro di un recente incontro svoltosi a Palazzo San Francesco nel mese di febbraio. Si va verso uno scorporo dei lavori sulla sede storica perché servono più fondi mentre per il rientro a Sulmona si sta valutando una nuova sede alternativa, su sollecitazione del comitato presieduto dal professor Franco D’Amico. Per la fase due dell’emergenza i genitori chiedono più attenzione.

Andrea D’Aurelio

Lascia un commento