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SULMONA – Il fatto non costituisce reato. Con questa formula il giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Francesca Pinacchio, ha assolto una coppia di anziani dall’accusa di abbandono di minore, per aver lasciato cioè la nipotina in auto durante la spesa. Dieci minuti di orologio che avevano fatto finire entrambi sotto processo. Era il mese di luglio del 2020 quando i nonni si erano recati in un centro commerciale per fare rifornimento. La bimba non voleva scendere. Per cui venne lasciata all’interno del veicolo, munita di telefono cellulare che sapeva utilizzare, facendo parte della generazione dei nativi digitali. In dieci minuti di orologio si scatena il panico. I passanti avvertono un certo spavento da parte della piccolina che si accorge di non poter uscire dall’auto. La stessa però, su indicazione dei presenti, riesce nell’intento in una manciata di secondi. Nel frattempo arrivano Vigili del Fuoco e Carabinieri, allertati dai preoccupati clienti dell’attività. Tutto però si era già risolto tant’è che i pompieri rientrarono in caserma e i militari, dopo aver raggiunto telefonicamente i genitori della piccola, impegnati in Lombardia per questioni lavorative, riconsegnarono la bambina ai nonni. Una vicenda tanto assurda quanto curiosa che ha fatto scattare l’inchiesta d’ufficio. Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila non aveva inteso adottare alcun provvedimento mentre il Tribunale di Sulmona aveva citato in giudizio la coppia. Il legale degli anziani, Giuseppe D’Angelo, ha fatto notare nel corso del processo che l’abbandono contestato non si configura in un consapevole stato di pericolo per la piccola dal momento che l’auto era parcata nel piazzale del centro commerciale, in bella vista e, seppur chiusa, poteva raggiungere telefonicamente i nonni. Da qui l’assoluzione. Il fatto non costituisce reato

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