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SULMONA – Si sono presentati nell’hub senza prenotazione. Documenti alla mano e moduli compilati in loco. Un pò di attesa ma non così tanta. Un bel respiro di sollievo. E anche questa è fatta. Sono stati 15 gli over 50 che hanno ricevuto la prima inoculazione del vaccino anti Covid alla vigilia dell’obbligo che scatta oggi le conseguenti multe. Anche nel centro vaccinale di Sulmona nelle ultime settimane, in linea con il trend regionale, è cresciuto il numero di prime somministrazioni. Dalle 20 alle 30 ogni giorno su una media di 300 inoculazioni.

Tuttavia, nell’ultimo giorno utile per sottoporsi a vaccinazione così da ottenere il super Green pass entro il 15 febbraio, quando scatterà l’obbligo di certificazione rafforzata sui luoghi di lavoro per gli over 50, sono circa 35mila gli abruzzesi in età lavorativa che non hanno ricevuto neppure una dose di vaccino. Il dato, considerando anche le fasce in età non più lavorativa, sale a oltre 65mila. Solo 7.592, infatti, le prime dosi di vaccino somministrate agli over 50 dopo l’entrata in vigore dell’obbligo, scattato lo scorso 8 gennaio. Nell’ultima settimana le somministrazioni sono state 1.733, in calo rispetto alle 2.205 dei sette giorni precedenti.

Da oggi cambiano le regole anche per Green pass e non vaccinati. Il certificato verde sarà ridotto dagli attuale 9 ai 6 mesi di durata. Sarà inoltre obbligatorio per entrare nei principali negozi e attività, così come sarà obbligatorio per tutti gli over 50 essere in regola con il ciclo vaccinale per non incorrere nelle sanzioni previste dalle norme.

Come previsto dal decreto Festività, approvato dal consiglio dei ministri per evitare il rischio assembramenti durante Natale e Capodanno in piena quarta ondata Covid, il Green pass sarà ridotto da 9 a 6 mesi. Un provvedimento che avrà anche effetto retroattivo. Più corpose, invece, le modifiche sull’obbligo di certificato per entrare nei principali negozi. Da martedì, infatti, sarà necessario presentare il proprio QR code (ottenibile tramite vaccino, tampone o certificato di guarigione) per entrare nei principali uffici ed attività, poste, banca e librerie comprese. I titolari o gestori degli esercizi non sono però obbligati a verificare il possesso del Green pass, ma possono effettuare dei controlli a campione. Resta consentito il libero accesso, tra gli altri, nei negozi di generi alimentari in quelli per la vendita del cibo per gli animali domestici, nei distributori di carburante, nei negozi di vendita di articoli igienico-sanitari, in farmacie, parafarmacie e ottiche. In questo caso, i titolari di questi esercizi devono però verificare che i clienti non consumino alimenti e bevande sul posto. La stretta riguarda in particolare gli over 50 che non si sono sottoposti al vaccino obbligatorio. Si tratta di circa un milione e mezzo di persone che dovranno pagare una sanzione una tantum di 100 euro, come deciso dal decreto che ha imposto l’obbligo vaccinale per quella fascia d’età. Saranno esentate, ovviamente, le persone che non hanno fatto il vaccino per motivi di salute, salvo la presentazione di una certificazione medica. I controlli per le sanzioni saranno fatti a campione e le multe saranno inviate dall’Agenzia delle entrate su segnalazione del Ministero della Salute. Il prossimo step arriverà, infine, il 15 febbraio quando entrerà in vigore l’obbligo del Super Green pass per tutti i lavoratori over 50. Chi verrà sorpreso senza il certificato rischia una multa che varia dai 600 ai 1.500 euro. Chi, invece, non presenterà la documentazione sarà considerato assente ingiustificato con la sospensione dello stipendio, ma mantenendo comunque il lavoro.

Gli ultra cinquantenni che lavorano, inoltre, hanno tempo fino a domani per la prima dose così da ricevere in tempo il super Green pass, che dal 15 febbraio per loro sarà obbligatorio sul posto di lavoro. Agli over 50 non vaccinati non soltanto sarà negato l’accesso al luogo di lavoro, ma il loro titolare dovrà attribuire anche le penali previste, dai 600 ai 1.500 euro, saranno assenti ingiustificati e non avranno diritto allo stipendio (sebbene non verranno licenziati). Lo stesso vale per chi è in smart working.

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