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SULMONA – La giornata è da consegnare agli annali perché si concretizza un passo in avanti atteso dagli ultimi undici anni. Il Comune avvia le procedure per il bando di gara finalizzato all’appalto congiunto per la progettazione esecutiva e il miglioramento sismico dei lavori del Liceo Classico di Sulmona. La Giunta Comunale di Palazzo San Francesco, con delibera numero 2357 del 28 ottobre, ha approvato il capitolato speciale e ha stabilito di “ricorrere all’appalto congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione dei lavori di miglioramento sismico dell’edificio sede del Liceo Classico Ovidio”, di “porre a base di gara il progetto definitivo approvato con la delibera, modificato, limitatamente al capitolato e “richiedere agli operatori economici di apportare le necessarie varianti al fine di ottenere le autorizzazioni prescritte e dunque la cantierabilità del progetto”. Una delibera che finalmente dà un indirizzo agli uffici comunali per uscire dal tunnel della burocrazia e dell’incertezza. Il Liceo Classico è diventato nel corso degli anni la pietra dello scandalo. Un esempio in negativo di lentezza amministrativa e rimpalli di responsabilità. In queste ore, dopo l’impulso dell’assessore Salvatore Zavarella, si prova a cambiare passo. Non sono mancate le perplessità di addetti ai lavori e non solo secondo i quali difficilmente si riuscirà a mantenere la destinazione d’uso come pure i pareri del progetto definitivo, rilasciati il 1 settembre 2015, sono ormai scaduti. Getta acqua sul fuoco l’assessore che va avanti per la sua strada. “Andiamo a gara con il definitivo e sarà compito dell’impresa pensare alla progettazione esecutiva, che dovrà ottenere i nuovi pareri, ed eseguire i lavori. Oggi abbiamo sbloccato una annosa situazione e non si può non essere soddisfatti”- afferma Zavarella. I fatti non sono voci. Il passaggio decisivo è avvenuto proprio grazie a Zavarella e al consigliere comunale Bruno Di Masci che hanno rimesso mano all’intero iter amministrativo. La speranza è che questa sia davvero la volta buona perché dall’altra parte ci sono una città e una popolazione scolastica che restano in trepida attesa.

Andrea D’Aurelio

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