banner
banner

SULMONA – Malattie infettive sature ma rianimazione pressoché vuota per effetto della campagna vaccinale in atto. Cure e diagnosi sono più tempestive ma Omicron non sarà la coda della pandemia. A smorzare gli entusiasmi è l’infettivologo Alessandro Grimaldi, primario del reparto malattie infettive dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, che scatta la fotografia sulla situazione epidemiologica in provincia dell’Aquila. Da alcuni giorni il reparto ha occupato tutti i 24 posti letto disponibili. Sulla strada della saturazione anche la pneumologia Covid mentre l’area risparmiata dalla quarta ondata è la rianimazione. Un chiaro effetto del vaccino secondo Grimaldi. I degenti sono per lo più non vaccinati, circa il 70 per cento, oppure vaccinati con due dosi ma in età avanzata e con patologie pregresse. Raramente si trovano vaccinati con la terza inoculazione. “Il virus continua a circolare tramite i non vaccinati. Per questo la strada è quella di vaccinare il più possibile”- insiste l’infettivologo spiegando che il vaccino ha evitato di riproporre la drammatica situazione dello scorso anno con i pazienti in sosta per ora nelle ambulanze, terapie senza efficacia diretta e diagnosi più lente. Decessi e ospedalizzazioni rappresentano quindi la differenza sostanziale di questa quarta ondata rispetto alle precedenti. Lo scorso anno il Centro Abruzzo aveva all’attivo meno attuali positivi, 802 contro gli otre mille e lo stesso numero di sorvegliati. Ma il triplo dei degenti. Per le prossime due-tre settimane ci si aspetta una crescita nella pressione ospedaliera per effetto delle feste di fine anno. Un gennaio impegnativo che deve spingere a recuperare prevenzione e consapevolezza del rischio perché il vaccino non rende “immortali” ma evita l’evoluzione grave dell’infezione e il più delle volte l’ospedalizzazione. Sulla variante Omicron Grimaldi non ha dubbi. E’ più contagiosa ma meno virulenta anche se non segnerà la fine della pandemia. “Non credo che sarà la fine. Man mano che il virus va avanti troverà un modo per convivere meglio che noi. L’arma più importanza rimane il vaccino”- conclude Grimaldi. (a.d’.a.)

Lascia un commento