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SULMONA – La prima sera si è reso necessario l’intervento dei Carabinieri di Sulmona che hanno redatto una nota di servizio prendendo atto della problematica sollevata dai residenti della frazione Marane, scesi in strada al bivio di via Vicenne, per manifestare contro l’odore nauseabondo che arriva dalla discarica Cogesa. Ieri gli stessi abitanti del quartiere si sono riuniti in un’assemblea all’aperto per tenere alta l’attenzione e pianificare tutte le iniziative. Il Cogesa non è intervenuto alla protesta ma ha rassicurato i residenti spiegando che l’impianto di Massa d’Albe dove viene conferito l’organico è rimasto chiuso nel periodo di Ferragosto. “Purtroppo – sostiene l’amministratore unico del Cogesa, Vincenzo Margiotta che si scusa con i residente – il caldo ed il vento che si alza soprattutto nelle ore pomeridiane non ha aiutato il contenimento del fenomeno. Le numerose (mi sento di dire per fortuna) presenze turistiche nel territorio servito ci costringono ad aumentare la frequenza dei carichi di materiale organico, che però non sempre incontrano la disponibilità da parte del proprietario privato dell’impianto ricevente che talvolta ci costringe ad aumentare i tempi di stoccaggio presso Noce Mattei”. Le rassicurazioni però non hanno fermato la protesta dei residenti che chiedono interventi concreti perché l’aria, soprattutto di sera, diventa irrespirabile. Non si possono aprire le finestre e anche ospitare delle persone diventa un disagio. “E’ un problema che si sta verificando negli ultimi tre anni. Prima non era così”- tuonano dal comitato Marane che conta oltre 70 attivisti. Piena solidarietà ai residenti è arrivata dal sindaco di Sulmona, Annamaria Casini, che ha chiesto a Margiotta “di convocare una seduta del controllo analogo che metta al primo punto dell’ del giorno la problematica ambientale della discarica a danno della città di Sulmona. Confido nella disponibilità di Margiotta e degli altri colleghi sindaci per la risoluzione definitiva del problema”. Una gaffe, quella del sindaco, che non è passata inosservata visto che proprio la Casini presiede il controllo analogo e non può chiedere all’amministrazione unico di convocarlo. Non a caso la consigliera comunale Elisabetta Bianchi parla di “risposta sconclusionata e inadeguata”. “La prima cittadina sembra atterrata oggi dal pianeta Marte e appare non consapevole delle sue prerogative. L’approccio culturale e l’assetto istituzionale manifestato dalla sindaca Annamaria Casini – conclude Bianchi – ci conferma nella già granitica convinzione di inadeguatezza della capacità di governo da cui abbiamo il dovere di liberare Sulmona”. Intanto i residenti non abbassano la guardia e non escludono future azioni di protesta.

Andrea D’Aurelio

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