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SULMONA – Non ci fu alcuna umiliazione nel corso della perquisizione effettuata, presso gli uffici del locale Commissariato Ps, nei confronti di un minore di 13 anni. Lo ha deciso il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Sulmona che ha recepito la richiesta di archiviazione che era pervenuta dalla Procura della Repubblica, chiamata ad indagare sul caso dopo l’esposto presentato dalla madre del ragazzino. I fatti risalgono al 14 febbraio 2021. Il minore era stato fermato da una pattuglia della Polizia di Stato nei pressi della centralissima piazza Garibaldi dove si trovava assieme a un gruppo di amici, nell’ambito dei controlli anti Covid e anti droga, per verificare il rispetto delle misure anti contagio e debellare il fenomeno dello spaccio sul territorio. Dopo i primi accertamenti sul posto da parte degli operanti, il ragazzo era stato condotto presso il Commissariato Ps di Sulmona, diretto all’epocadei fatti dal Vice Questore aggiunto, Antonio Scialdone. Qui, ai fini di un ulteriore e approfondito controllo, era stato invitato a spogliarsi per poter procedere alla perquisizione che avrebbe dato esito negativo e nello stesso tempo, a flettersi per intraprendere esercizi di flessioni e piegamenti con tutto il corpo, alla presenza del fratello maggiore il quale, assieme al legale, avrebbe esortato gli investigatori ad utilizzare un altro metodo di perquisizione, viste alcune problematiche che farebbero capo al ragazzo, come ricordato dalla madre nella denuncia. Per la famiglia del 13 enne si trattò di un’umiliazione mentre per la Procura e per il giudice nessun abuso si configurò nell’esercizio della perquisizione, svolta nel pieno rispetto delle procedure senza anomalie e senza creare nocumento. Nonostante l’opposizione alla richiesta di archiviazione, il Gip ha scritto la parola fine sulla vicenda che rimbalzò anche tra i banchi del Parlamento con l’interrogazione dell’allora senatrice, Stefania Pezzopane. Va ricordato che sul registro degli indagati la Procura aveva iscritto l’operatore di Polizia di Stato per il quale è stata chiesta e formalizzata l’archiviazione del procedimento penale perchè il fatto non costituisce reato. D’altronde l’agente non fece altro che eseguire le disposizioni dei suoi diretti superiori.

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