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OFENA – Ci sarebbe un tentato suicidio alla base della morte dell’allevatore, Emiliano Palmieri. È quanto emerge dalla superperizia disposta dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale dell’Aquila, Marco Billi. Nella notte tra il 18 e 19 aprile Emiliano Palmeri avrebbe tentato il suicidio puntandosi alla testa una pistola abbatti-buoi. Un mese dopo il 16 maggio l’allevatore 28enne originario di Ofena e residente a Castel del Monte, è stato trovato impiccato ad un albero, vicino la casa dei genitori. Dopo quello che ora può essere considerato tentato suicidio, Emiliano Palmeri era stato ricoverato e aveva subito due interventi chirurgici. Aveva accusato un altro allevatore, che però poteva vantare un alibi di ferro, che lo ha pienamente scagionato. Era stata tirata in ballo anche la cosiddetta “mafia dei pascoli”, fenomeno pure diffuso in quelle zone secondo gli addetti ai lavori. Uscito dall’ospedale, il gesto estremo: Palmeri dopo aver dato il latte a un puledrino assieme alla fidanzata, si era allontanato facendo perdere le sue tracce. È stato ritrovato dopo ore di disperate ricerche, impiccato, poco lontano la sua stalla. Resta il mistero dei motivi del gesto estremo, da parte di un grande lavoratore, giovane, bello e forte, da tutti ben voluto e profondamente innamorato della sua terra e delle sue montagne. Per questo l’inchiesta, condotta dalla Procura aquilana e dai Carabinieri della compagnia di Sulmona, prosegue per accertare se, dietro quella spontanea esecuzione, possa esserci anche dell’altro, ovvero un eventuale istigazione.

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