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SULMONA –  Si accende il “motore” del ricordo per Luca Puglielli, 47 enne di Pratola Peligna stroncato da un malore mentre era al lavoro, nel giorno dell’addio. I suoi amici a bordo di fuori strada e quad, assieme a quelli del Downhill, si sono schierati nei pressi del piazzale del cimitero comunale, al termine del rito funebre officiato dal parroco, padre Renato Frappi, nel Santuario della Madonna della Libera. Per la Valle Peligna è il giorno del dolore. Al passaggio del feretro è partita la musica e con essa anche si è mosso in moto l’amore ancora vivo per Luca, il “compagnone” stimato da tutti, la simpatia fatta persona, l’uomo sempre pronto e disponibile verso gli altri, per dirla con le parole usate dal parroco nel corso dell’omelia. Lo strazio è palpabile nel Santuario e nelle strade pratolane. All’uscita del feretro della Chiesa un lungo applauso, il volo dei palloncini e un grande striscione. Poi l’ultimo viaggio verso il cimitero a colpi di clacson, con i fuori strada e le bici schierate. Un gesto, quello degli amici, che ha toccato le corde del cuore. Quel “motore” che sprizzava energia da tutti i poli si è spento ieri, su quel maledetto cantiere alle porte di Popoli, in una manciata di secondi. Sarebbe stato lo stesso Puglielli a fermarsi e a spegnere il mezzo, il muletto che utilizzava per lavoro, per chiedere aiuto. Il suo cuore in quel momento ha cessato di battere ma continua a pulsare quello di un’intera comunità per lui. Per tutto quello che è riuscito a seminare nonostante la sua breve esperienza di vita interrotta prematuramente. Ciao Luca.

Andrea D’Aurelio

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