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SULMONA – L’intesa con i commercianti e i gestori dei locali non ha portato gli effetti sperati secondo il sindaco della città, Gianfranco Di Piero, che ha firmato questa mattina l’ordinanza per la limitazione della musica in centro storico. Il provvedimento in sintesi prevede che la “diffusione della musica con percezione esterna al locale, nel rispetto dei limiti di emissione sonora indicati dal D.P.C.M 14/11/1997 e da quanto previsto nelle specifiche zone acustiche definite nel Piano Acustico Comunale, è consentita tutto l’anno nei seguenti orari: 10-14 e 17.30-24. Resta fermo che in nessun caso deve essere arrecato disturbo alla quiete pubblica; al di fuori delle suddette fasce d’orario è fatto divieto
assoluto di esercitare attività di diffusione della musica con percezione esterna al locale”. Niente casse all’altezza della porta d’ingresso perché la diffusione della musica con percezione esterna non potrà superare i decibel del piano acustico né gli orari indicativi, salvo deroghe che il sindaco può concedere su richiesta per eventi o occasioni particolari. Sanzioni previste, in caso di inosservanza, fino a 20 mila euro. Nello specifico le multe vanno dai 258 ai 1.549 euro per la musica senza autorizzazione, dai 413 ai 2478 euro in vaso si autorizzazione revocata o negata. Se la trasgressione è abituale il sindaco può disporre la chiusura del locale fino a sette giorni e chi non provvede alla chiusura potrà essere sanzione con una multa da 2 Mila a 20 mila euro. L’ordinanza sulla limitazione della musica al di fuori dei locali si è resa necessaria per il protrarsi di situazioni di estremo disagio per i residenti e gli ospiti delle strutture ricettive nel centro storico in considerazione dell’allto volume tenuto fino alle prime ore del mattino, soprattutto nei giorni festivi e nei fine settimana. La musica come motivo di sottofondo e/o di intrattenimento all’aperto non può diventare oggetto di disturbo. Le attività di intrattenimento musicale è opportuno che siano riportate all’interno dei locali e non lungo le vie pubbliche. L’ordinanza pertanto richiama tutti i gestori al rispetto delle norme, alla diffusione della musica all’aperto con un volume che sia compatibile con la vita dei residenti e comunque solo entro gli intervalli della giornata stabiliti dall’ordinanza stessa.
Non è una battaglia contro la musica, ma la musica non può essere usata come strumento di divertimento di alcuni cittadini a detrimento della salute e del riposo di altri cittadini.
La città è di tutti e solo attraverso il rispetto delle regole si può costruire una civile convivenza’- scrivono da Palazzo San Francesco. Certo è che, soprattutto nel periodo invernale, la movida se così si può chiamare si concretizza in un solo giorno alla settimana, condizioni climatiche permettendo. Per cui la mancata intesa tra residenti e popolo della notte non è sicuramente un viatico per la sopravvivenza delle attività, fermo restando la necessità della disciplina.

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