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SULMONA – La ripartenza supera l’ordinario. Se sarà Capitale Italiana della cultura c’è da aspettare, visto il rallentamento dovuto all’avvicendamento del governo, ma sicuramente Sulmona può fregiarsi del titolo di Capitale della cultura ferroviaria grazie alla Transiberiana d’Italia, il cosiddetto treno da non perdere, al centro questa sera del convegno svoltosi al Teatro Comunale alla presenza del Direttore Generale Fondazione Fs, Luigi Cantamessa, dell’assessore regionale alla cultura, Daniele D’Amario, del sindaco della città, Gianfranco Di Piero e degli operator turistici. Basta dare uno sguardo alle statistiche per rendersi conto della straordinaria importanza del treno storico in termini di indotto economico. Nel 2022, come annunciato da Claudio Colaizzo dell’associazione Le Rotaie, si arriverà a toccare la soglia delle 40 mila presenze sui convogli storici. Un vero e proprio record se si pensa che nel 2019, anno pre- pandemia, erano saliti in 30 mila sulla Transiberiana. Un trend in salita senza timore di smentita anche se il dato che balza all’occhio è un altro. Dei 40 mila visitatori annuali, il 90 per cento di essi ha pernottato nelle strutture ricettive. Questo vuol dire che il treno storico prende la quasi totalità del turismo delle aree interne. “Non possiamo più scindere la Transiberiana dal turismo”- rimarca Mariadora Santacroce, Vice Presidente della Dmc mentre il sindaco Di Piero annuncia il bando sempre più prossimo sulle licenze taxi. Per il treno da non perdere il bus o il taxi deve passare. E invece, nella città turistica che ambisce al titolo di capitale della cultura, nei giorni rossi nessun collegamento esiste tra stazione e centro storico. Un vulnus conclamato che ora gli amministratori vogliono colmare. Il convegno, assai partecipato, è stato moderato dal Presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo, Stefano Pallotta.

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