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SULMONA – I piani alti avevano parlato solo di un’ipotesi per poi dare specifiche disposizione ai sanitari operanti. Si apre il primo maggio. Anzi. Si doveva aprire. Continua a slittare la messa in funzione della lungodegenza all’ospedale di Sulmona, il “reparto fantasma”, rimasto sulla carta per cinque lunghissimi anni. L’attivazione dei quindici posti letto previsti per l’unità operativa del locale nosocomio, ottenuti al termine di un’estenuante battaglia politica, era prevista per lo scorso 1 maggio. Gli addetti ai lavori si stavano organizzando in tal senso, vista la comunicazione pervenuta nelle scorse settimane ai direttori facenti funzione. Niente festa per la lungodegenza. Non che ci sia qualcosa da festeggiare per un reparto mai aperto. La Asl, per reclutare unità in grado di operare nella lungodegenza, aveva diramato una serie di avvisi per farsi trovare pronta, vista l’evidente carenza di personale medico e non solo. Fatto sta che, l’altro giorno, nessuna spiegazione ufficiale sarebbe arrivata agli operatori. Facevano bene i “piani alti” a parlare di ipotesi. Per la lungodegenza arriva l’ennesimo rinvio mentre la carenza di personale si allarga a macchia d’olio sull’intero presidio: ematologia ridotta al lumicino, dialisi e diabetologia con due medici per due ospedali, niente materiali per cataratta, pronto soccorso con un solo medico per turno. L’apertura imminente della lungodegenza era stata annunciata dalla stessa direzione generale Asl in replica alle “eccessive polemiche” sulle carenze territoriali. Anche il primo maggio è andato. Alla prossima.. “festa”.

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