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SULMONA – Aveva seminato il panico in città nella notte del 23 ottobre del 2020 assieme agli atri due complici, processati e condannati. Per lui la trafila era ripartita da capo con la riformulazione del capo d’imputazione. Ma ora, viste le novità introdotte dalla riforma Cartabia, non si può più procedere nei suoi confronti. Ha dell’incredibile la vicenda giudiziaria che vede protagonista A.C, uno dei giovani arrestati dai Carabinieri tre anni fa, specializzato nei furti d’auto. Non essendoci querela è venuta meno la condizione di procedibilità. Per questo il giudice, Irene Giamminonni, ha pronunciato la sentenza di non doversi procedere. L’uomo era stato colto sul fatto mentre tentò di rubare un furgone Fiat Ducato forzandone il blocchetto di accensione con un particolare trapano manuale artigianale. Vistosi scoperto si diede alla fuga arrivando anche a nascondersi sotto ad altre autovetture parcheggiate nelle vicinanze ma i suoi sforzi furono vani poichè i Carabinieri prontamente lo raggiunsero fermandolo sul posto unitamente agli altri due “colleghi”. I tre sottoposti immediatamente a perquisizione sia personale che veicolare furono trovati in possesso di ulteriori arnesi da scasso che portarono i militari ad espletare ulteriori indagini, anche attraverso i sistemi di videosorveglianza, che permisero di appurare che gli stessi avevano tentato poco prima di asportare altre due autovetture senza riuscirvi. Complessivamente gli specialisti dei furti d’auto agirono su otto veicoli parcati in pubblica via, con l’aggravante di aver commesso violenza sulle cose esposte in pubblica fede. In un’occasione si impossessarono anche di un paio di occhiali da sole, una moneta da cento fiorini ungheresi e 4 monete da duecento fiorini. Tutti furono arrestati in flagranza di reato dal Nucleo Radiomobile dei Carabinieri dopo un rocambolesco inseguimento in via Pescara. Due di loro avevano rimediato una condanna pari a cinque anni di reclusione. A farla franca, grazie agli effetti della riforma, è stato l’ordine imputato, prosciolto per difetto di procedibilità, ovvero perchè nessuno aveva presentato querela all’epoca dei fatti.

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