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SULMONA – La richiesta di adeguamento resta in standby. Non trova pace l’obitorio dell’ospedale di Sulmona che risulta parzialmente inagibile dallo scorso giugno, da quando i carabinieri del Nas di Pescara avevano accertato carenze e difformità. Dal momento che l’obitorio ricade nella porzione dell’ala vecchia dell’ospedale, la cui demolizione è in programma a breve, la Asl ha congelato l’adeguamento dei locali. All’odissea per i pazienti in vita, si aggiunge anche il calvario per le autopsia fuori sede. Un disagio che aggiunge dolore al dolore per i congiunti ma anche per gli operatori delle imprese funebri e per i medici legali costretti alla spola verso l’ospedale San Salvatore dell’Aquila non solo da Sulmona, ma anche da Castel Di Sangro e Avezzano. I militari, nel corso dei controlli svolti, avevano rilevato una serie di criticità da correggere con interventi specifici. In particolare, la sala autoptica sarebbe sprovvista dell’uta (unità trattamento aria) e alcuni impianti, da quello elettrico agli altri esistenti, sarebbero da sostituire. I Nas avevano quindi certificato la parziale inagibilità dell’obitorio del locale nosocomio, limitatamente alla porzione dove normalmente si svolgono normalmente le autopsie. Resta fruibile al momento la camera ardente dove vengono accolte e posizionate le salme e gli altri spazi, nonostante la documentata carenza dei servizi igienici.

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