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SULMONA – Quattro mesi di reclusione e pagamento delle spese processuali. È questa la pena (sospesa) comminata dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona, Concetta Buccini, ad A.P. 36 enne di Pratola Peligna e V.D.G. 68 enne residente del teramano, per l’incidente sul lavoro del 29 novembre 2018 quando un operaio, mentre stava lavorando sul tetto dell’asilo Isola Felice, nella frazione di Badia, cadde da un’altezza di settanta centimetri circa, riportato una frattura pluriframmentaria, giudicata guaribile con una prognosi di 40 giorni. I due imputati, rispettivamente coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione e datore di lavoro della ditta che stava eseguendo gli interventi, sono finiti sotto processo per colpa, per aver provocato a vario titolo quell’incidente rocambolesco, per l’omessa verifica della congruità del piano operativo di sicurezza rispetto al piano sicurezza e coordinamento per la fase “demolizione di strutture eseguite a mano” e per la mancata individuazione delle misure di sicurezza per lavoratori e rischio caduta a vuoto. Fatti questi che determinavano, secondo la Procura, a seguito dello scivolamento del martello pneumatico utilizzato dal lavoratore per la demolizione, la perdita dell’equilibrio e la caduta dell’operaio sul tetto sottostante. Al datore di lavoro è stato contestato anche di non aver individuato le idonee misure preventive e protettive per le cadute dall’alto. Un castello accusatorio che è stato contestato punto per punto dagli avvocati difensori, secondo i quali tutti i protocolli in materia di protezione del lavoratore dal rischio di caduta dall’alto, previsti a partire da lavori da realizzarsi da una quota di due metri e oltre, sarebbero stati rispettati alla lettera, mentre il sinistro è avvenuto a causa di una caduta da un’altezza ben più ridotta e di soli settanta centimetri. La tesi difensiva non è bastata per evitare una condanna a quattro mesi di reclusione per entrambi gli imputati anche se la pena resterà sospesa. I legali degli imputati hanno dichiarato che proporranno certamente appello avverso la sentenza non appena note le motivazioni che verranno depositate tra sessanta giorni.
Il datore di lavoro, tuttavia, incassa l’assoluzione per il secondo capo d’imputazione, quello riguardante le cadute dall’alto, per intervenuta oblazione.

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