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SULMONA – Avrebbe trascorso tutto il pomeriggio di ieri in ambulanza e anche parte della nottata fino a quando sarebbe stato preso in carico nell’ex pronto soccorso. Questa mattina è morto mentre parlava con un infermiere in seguito, stando almeno alle prime informazioni, ad un improvviso arresto cardiaco. La tragica vicenda vede protagonista Attilio Caranfa, 80 enne di Roma domiciliato a Villalago, che si è spento in mattinata nella stanza dell’ex pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona, trasformata di fatto in un’area Covid pur non essendo attrezzata per trattare i pazienti. L’anziano era positivo al tampone rapido e attendeva il riscontro del test molecolare. Solo nelle prossime ore si scoprirà se si tratta di un decesso legato al Covid, anche se l’attendibilità del macchinario del laboratorio analisi più volte è stata riscontrata. Ma non è questo il punto. La morte è comunque strettamente connessa alla gestione dei pazienti in attesa di diagnosi, tampone e ricovero che si scontra con una grave carenza del sistema, ovvero la mancanza di una zona attrezzata per evitare attese. Nei giorni scorsi gli operatori avevano minacciato di adire le vie legali mentre proprio questa notte gli addetti ai lavori stavano pensando di chiedere l’intervento dei Nas per far scattare gli accertamenti e i controlli del caso in quello spazio che ultimamente ha preso in carico fino a dieci pazienti, sei solo nelle ultime ore, pur non avendo la pressione negativa e quanto serve per il trattamento dei pazienti Covid. Non è esagerato sostenere chesi tratta di un’area Covid “abusiva”. Sta di fatto che la situazione sta diventando intollerabile e non più procrastinabile che espone gli stessi sanitari a un forte imbarazzo. Dopo la constatazione del decesso sono scattate le procedure di rito. Mentre nel reparto sale la rabbia e la fibrillazione. Non si sa se la morte si poteva o meno evitare ma sicuramente la vicenda poteva essere meglio gestita se solo ci fosse stata un’area attrezzata. Che la situazione è fuori controllo è sotto gli occhi di tutti. Questa mattina, ad esempio, uno dei positivi ospitati nell’ex pronto soccorso si sarebbe allontanato della stanza e avrebbe fatto il giro del pian terreno dell’ala vecchia. E’ scattata quindi la sanificazione degli ambienti mentre gli accessi all’utenza sono rimasti bloccati per un pò di tempo e hanno subito rallentamenti. D’altronde per i pazienti ospitati nell’ex pronto soccorso spesso c’è solo un infermiere di guardia, al massimo due. Questi sono i risultati.

Andrea D’Aurelio

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