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SULMONA – Ancora “ricoveri” e gli addetti ai lavori invocano l’interventi dei Carabinieri del Nas. E’ durata solo qualche giorno la tregua per l’ex pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona di nuovo “intasato” di pazienti Covid in attesa di diagnosi, ricovero o tampone. Solo nelle ultime ore ne sono stati presi in carico sei con le ambulanze che vanno e vengono. Per uno di loro si stanno valutando le dimissioni presso il proprio domicilio per il miglioramento delle condizioni di salute mentre per un anziano, che già da un paio di giorni si trova nella struttura di viale Mazzini, il quadro clinico va man mano peggiorando e i medici stanno valutando il da farsi. Al di là del posto letto di pressione negativa alla rianimazione, l’ospedale dell’Annunziata si è trasformato in un ospedale Covid di fatto che non ha però un’area attrezzata per trattare i pazienti. Nelle ultime settimane ne sono passati una ventina. Per questo, dopo la minaccia di querele, gli addetti ai lavori stanno valutando di chiedere l’intervento dei Nas per certificare le condizioni di quell’ala dell’ex pronto soccorso che per giunta è inagibile. Dai sei a dieci pazienti sono stati infatti sistemati in uno spazio che non ha pressione negativa e non è attrezzato per prendere in carico i Covid. I sanitari quindi, tra una presa in carico e l’altra, devono pure sanificare e adoperarsi per rispondere a tutte le evenienze, con il rischio di contagiarsi da un momento all’altro. Per un’area Covid strutturata si starebbero vagliando due proposte, ovvero il quarto piano dell’ala Bolino o l’attuale area grigia, ma dai vertici aziendali e regionali nessun indirizzo è arrivato. Altro problema riguarda la centralizzazione negli ospedali. E’ di qualche ora fa la notizia della pazienta dimessa e ricoverata di nuovo nel giro di un giorno dopo la comparsa di febbre. La diagnosi ospedaliera dovrebbe scattare per i casi più critici proprio per evitare di intasare il sistema ma per questo serve la collaborazione con la medicina territoriale. Intanto la giornata del 5 novembre si è chiusa come detto con otto contagi, di cui sei accertati e due in corso di verifica. Al netto degli accertamenti su domicilio e residenze si è scoperto che i nuovi positivi sono domiciliati quattro a Sulmona ( due legati alla clinica San Raffaele), 1 a Pratola Peligna legato sempre alla struttura sanitaria e 3 a Raiano. Di questi ultimi solo uno è stato accertato dalla Asl mentre per altri due è arrivata la segnalazione al sindaco dai medici di base. Tra i casi sulmonesi c’è anche un 43 enne legato a un’attività commerciale per la quale sono scattate le opportune misure. Gli attuali positivi in Centro Abruzzo sono 259. Ma al di là dei numeri è necessario entrare nel cuore delle problematiche in questa fase, ovvero la carenza di personale che sta mandano in affanno la prevenzione e l’assenza di un’area attrezzata per il triage in ospedale. Due grosse criticità che rischiano di far trovare impreparato il sistema qualora l’emergenza dovesse peggiorare. Intanto da mercoledì prossimo entrerà in funzione il drive- in dei Carabinieri in grado di svolgere cento tamponi al giorno e sarà pubblicato un bando della Protezione Civile Regionale per la ricerca di strutture dedicate alla quarantena. Almeno quello verrebbe da dire.

Andrea D’Aurelio
MAPPA DEGLI ATTUALI POSITIVI Sulmona 84, Castel Di Sangro 36, Villalago 28, Pescasseroli 14, Pratola Peligna 12, Raiano 12, Pacentro 10, Scanno 10, Pettorano sul Gizio 8, Civitella Alfedena 7, Roccaraso 6, Villetta Barrea 5, Rivisondoli 3, Bugnara 3, Vittorito 3, Introdacqua 3, Roccacasale 2, Prezza 2, Campo di Giove 2, Pescocostanzo 2, Anversa degli Abruzzi 2, Barrea 1, Secinaro 1, Alfedena 1, Goriano Sicoli 1, Scontrone 1

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