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SULMONA – Una richiesta di Consiglio Comunale straordinario per annullare la delibera adottata il 28 luglio 2016 e votarne un’altra a favore dell’ospedale di primo livello ma anche una deroga al piano sanitario regionale nelle more della richiesta di sospensiva al decreto Lorenzin che non è un’azione politica efficace. E’ questa la strada politico-amministrativa che la minoranza consiliare di Palazzo San Francesco, riunita oggi in conferenza stampa, suggerisce alla maggioranza, accusandola di fallimento con tanto di manifesto che da domani sarà affisso nei punti strategici della città. “Restituiamo dignità alla politica”- si legge nel manifesto che ripercorre tutte le vicende che hanno portato a chiedere l’ospedale di base ma è proprio sulla classificazione che i consiglieri insistono. “Non è vero che è solo una questione di etichetta perché è proprio dal riconoscimento di ospedale di base o di primo livello che dipende il contenuto”- interviene il consigliere di Sbic Maurizio Balassone. Per la consigliera di Forza Italia Elisabetta Bianchi le dichiarazioni del sindaco che fanno riferimento all’attesa di investimenti sono un’ammissione di fallimento. “Noi siamo convinti che l’operazione debba essere più incisiva, annullare la precedente delibera e chiedere la deroga per Sulmona al piano sanitario regionale come ospedale di primo livello. Da qui bisogna ripartire e non capiamo perché il sindaco, in sede di commissione, si sia limitata a un’interlocuzione assolutamente generica senza indicare la necessaria progettualità che l’argomento richiede”- fa notare Bianchi. Il consigliere Tirabassi, ricordando di essere stato assente nel momento della votazione per l’ospedale di base due anni fa e di aver favorito la nascita della commissione nel novembre 2017, ritiene che in Consiglio Comunale debba essere audito anche l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. Per la minoranza il sindaco si gioca molto o quasi tutto sull’ospedale e già mercoledì ci sarà il primo banco di prova nella seconda seduta dalla commissione per la quale i consiglieri di opposizioni hanno chiesto impegni precisi sulla richiesta del presidio di primo livello, pena l’uscita di scena dal gruppo di lavoro.

Andrea D’Aurelio

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