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SULMONA – Ubriaco alla guida provocò l’incidente mortale. La Procura della Repubblica di Sulmona ha chiesto il processo per S.C, 48 enne di Pettorano sul Gizio, che il 7 dicembre 2019 si mise alla guida del suo Suv in stato di ebrezza, causando la morte di Francesco e Antonio Sciullo, padre e figlio di 88 e 59 anni di Pescocostanzo che viaggiavano a bordo di un’altra auto sulla statale 17 nei pressi di Pettorano sul Gizio.  Stamattina all’udienza preliminare davanti al Gup del Tribunale di Sulmona, Marco Billi, il difensore ha chiesto un rinvio per legittimo impedimento adducendo un problema di salute. L’udienza è stata così rinviata a gennaio. Per il 48 enne l’imputazione è di duplice omicidio stradale aggravato. I familiari delle vittime sono assistiti da Giesse, gruppo specializzato in materia di risarcimento danni e responsabilità civile con sede anche a Montesilvano. Alla luce di tutti gli elementi esaminati, “la causa esclusiva della determinazione dell’evento va ricercata nell’invasione di corsia da parte del guidatore del veicolo Jeep Cherokee, probabilmente provocata da cause dovute a condotta di guida sbagliata, con velocità eccessiva compresa tra 100 e 110km/h in tratto di strada con limite di 70 km/h e alterazione dello stato psicofisico del conducente” – si legge nella relazione depositata sul tavolo della Procura. Dalle indagini preliminari è emerso che il 48 enne guidava tra i 30 e i 40 chilometri orari oltre il limite, con un tasso alcolemico quasi 5 volte superiore al consentito e causa esclusiva dell’incidente è la totale invasione della corsia opposta. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio finita sul tavolo del giudice per le udienze preliminari. Una tragedia immane che il tempo non può cancellare. (a.d’.a.)

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