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SULMONA – Ha dovuto procrastinare l’intervento chirurgico alla mano e restare chiusa in casa. Anche se solo per 48 ore. Un incubo che è finito ieri sera per una 54 enne di Sulmona, “falsa” positiva al Covid-19, come ha accertato il secondo tampone molecolare svolto per scrupolo dalla stessa Asl. Una vicenda curiosa che fa il paio con l’altro caso balzato alle cronache la scorsa settimana, ovvero l’operatrice della casa di riposo che era risultata positiva per errore, forse una svista materiale. Ma la storia della 54 enne presenta  più di un particolare curioso. La donna si era sottoposta al tampone lunedì scorso per presentarsi in ospedale per l’intervento chirurgico. Era praticamente tutto pronto. Il giorno dopo arriva la telefonata della Asl che comunica alla 54 enne il riscontro della positività al Covid. Un fulmine al ciel sereno per lei e per i suoi contatti più stretti che sono stati posti in quarantena. L’ironia della sorte ha voluto che, il giorno stesso del responso del tampone molecolare, la donna si era sottoposta al test antigienico rapido per stare più tranquilla. Esito negativo. La piena asintomaticità e la discordanza tra rapido e molecolare nel giro di poche ore ha fatto insospettire gli stessi addetti ai lavori. La Asl ha riprogrammato il tampone per la sulmonese, proprio per fugare ogni dubbio. Ieri sera è arrivata la risposta da Teramo che conferma la solidità di quel sospetto. Non era Covid. “Tutto è bene quel che finisce bene. Ma queste cose in realtà non dovrebbero mai accadere”- commenta il figlio della 54 enne, anche lui negativo al rapido e al molecolare. Gli addetti ai lavori spiegano che la positività , visto il contesto particolare e qualche problematica pregressa della donna, risultava sospetta soprattutto per l’assenza di sintomi. Per questo è stato subito ripetuto il tampone che ha dato esito negativo. Pericolo scampato per la donna sulmonese anche se resta la particolarità della vicenda.

Andrea D’Aurelio

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