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SULMONA – Lasciano la nipotina di sette anni chiusa in auto per soli dieci minuti e finiscono sotto processo per abbandono di minore. L’incredibile vicenda vede protagonisti due nonni 80 enni, residenti sul territorio comunale di Sulmona, che l’altro giorno sono comparsi davanti al giudice monocratico, Francesca Pinacchio. Entrambi si trovano alla sbarra in attesa della sentenza del Tribunale che arriverà verosimilmente il prossimo marzo. Una vera e propria disavventura non solo per la piccola di sette anni ma anche per i nonni imputati. Ma andiamo con ordine. Era il mese di luglio del 2020 quando la coppia di anziani parcheggia l’auto nel piazzale di un centro commerciale dove si sono recati per fare rifornimento. La bimba non voleva scendere. Per cui viene lasciata all’interno del veicolo, munita di telefono cellulare che sapeva utilizzare, facendo parte della generazione dei nativi digitali. In dieci minuti di orologio si scatena il panico. I passanti avvertono un certo spavento da parte della piccolina che si accorge di non poter uscire dall’auto. La stessa però, su indicazione dei presenti, riesce nell’intento in una manciata di secondi. Nel frattempo arrivano Vigili del Fuoco e Carabinieri, allertati dai preoccupanti clienti dell’attività. Tutto però si era già risolto tant’è che i pompieri rientrano in caserma e i militari, dopo aver raggiunto telefonicamente i genitori della piccola, impegnati in Lombardia per questioni lavorative, riconsegnano la bambina ai nonni. Una vicenda tanto assurda quanto curiosa che ha fatto scattare l’inchiesta d’ufficio. Il Tribunale per i minorenni dell’Aquila non ha inteso adottare alcun provvedimento mentre il Tribunale di Sulmona ha citato in giudizio la coppia. Davanti la giudice l’altro giorno ha sfilato la figlia degli imputati nonchè madre della malcapitata minore, spiegando che si è trattato di una mera disavventura. Il legale della coppia, Giuseppe D’Angelo, fa pure notare che viene meno l’elemento soggettivo ed oggettivo del reato. L’abbandono contestato non si configura in un consapevole stato di pericolo per la piccola dal momento che l’auto era parcata nel piazzale del centro commerciale, in bella vista e, seppur chiusa, poteva raggiungere telefonicamente i nonni. Insomma un’accusa solida per la Procura tanto da mandare a processo gli anziani. Del tutto assurda ed esagerata per la difesa, pronta a smontare il castello probatorio.

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