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SULMONA – La carenza di personale, denunciata da tempo, sta mettendo in ginocchio le attività del presidio ospedaliero di Sulmona. Lo affermano in una nota Marcello Ferretti e Mauro Gabrielli della Uil Medici. A rischio sono i servizi (front-office dell’ospedale) e la qualità dell’assistenza erogata ai cittadini. “Le preoccupazioni iniziano ad essere rilevanti visto che ormai non viene più sostituito il personale in quiescenza nonché le aspettative per maternità e L 104”, affermano gli esponenti della Uil. “Permane la carenza di personale medico, tecnico ed infermieristico. Tale situazione – dicono i sindacalisti – sta determinando in molte realtà il mancato rispetto della legge 161 sul giusto riposo con notevoli ripercussioni sulla salute psico-fisica dei lavoratori ed aumento delle liste d’attesa per i cittadini. Nelle Degenze il personale è allo stremo, spesso costretto a sacrificare la propria vita privata e i propri sacrosanti diritti fondamentali, come riposi e ferie, per poter garantire la continuità assistenziale nelle 24 ore. Gli operatori sanitari non possono e non devono più subire tale trattamento”. Secondo la Uil è urgente “rimettere in piedi un tavolo tra Asl, Regione e parti sociale per rivedere immediatamente il Blocco del Turn Over fermo ormai al 20% e ristabilire i normali diritti contrattuali”. Inoltre, sempre secondo la Uil, “bisogna rivedere immediatamente la rete ospedale-territorio, soprattutto in centro Abruzzo, dove l’alto indice di invecchiamento della popolazione porta sempre più ad un numero di ricoveri superiore ai posti letto messi a disposizione nel Presidio di Sulmona. “In questi anni la mancanza di interventi sul territorio, filtro della rete ospedaliera, sta determinando un sovraffollamento delle Degenze che spesso sono costrette ad appoggiare pazienti fuori reparto mettendo così a rischio la sicurezza dell’operatore, del paziente e peggiorando la qualità dell’assistenza”, concludono dalla Uil medici ricordando, sempre nella stessa nota “che la valenza di una struttura ospedaliera passa attraverso la nomina dei direttori che dettano la politica sanitaria delle unità operative dirette. Auspichiamo che la Asl metta in atto celermente le procedure concorsuali previste dalla norma per poter garantire alle degenze sprovviste di tale figure una guida sanitaria in grado di erogare prestazioni eccellenti ai cittadini”. (Red)

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