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SULMONA – Si era recata in ospedale a titolo precauzionale per un controllo e l’ambulanza l’aveva trasportata presso il proprio domicilio dopo le dimissioni. Qualche giorno dopo è stata notata da un operatore mentre faceva la spesa in un punto vendita della città. La storia che balza alle cronache vede protagonista una positiva al Covid-19 che, sembrerebbe in barda alle disposizioni dell’autorità, sarebbe uscita di casa per fare rifornimento nonostante l’infezione in corso.  A segnalare il caso è un operatore del comparto sanitario che è rimasto perplesso dall’accaduto. Una storia, se confermata nei minimi particolari, che mostra i risvolti di un sistema messo a dura prova dalla potente quarta ondata con le operazioni di controllo che risultano al quanto complesse per via dei numeri più alti di sempre. L’azienda sanitaria sta quindi portando avanti l’affannosa rincorsa al virus sempre più dilagante ma il grosso viene affidato al recupero della consapevolezza del rischio che,  a quanto pare, lascia a desiderare dopo due anni di confusione e misure di contenimento. Il “giro” dei positivi tra le strade della città è un fenomeno che purtroppo risulta attuale e in parte è stato incentivato dalla nuova normativa che permette la negativizzazione anche con il test antigenico. Ne consegue che i positivi asintomatici, sperando di anticipare i tempi della guarigione, escono di casa per recarsi in farmacia o nelle strutture preposte per sottoporsi al test. Una “manovra” arbitraria, non autorizzata dall’azienda, che in alcuni occasioni ha prodotto pure l’effetto sperato con il referto negativo del test rapido. Insomma inseguire il virus è già di per sè difficile. Figuriamoci i singoli comportamenti degli utenti. (a.d’.a.)

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