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SULMONA – Nessuno esegue il decreto di pagamento emesso il 9 luglio per via di un paio di posizioni bloccate. Ha dell’incredibile quanto avvenuto agli ex operai dello stabilimento Reginella d’Abruzzo che si sono ritrovati senza lavoro dopo la chiusura del caseificio e lo stop definitivo della produzione. Da cinque mesi attendono il riconoscimento della cassa integrazione. Le somme dovute finora non sono arrivate. Altro che estate e vacanze. Al danno si aggiungono beffa ed odissea tant’è che la Fp CGIL della Provincia dell’Aquila, che aveva tentato la mediazione, ha dato l’ultimatum all’Inps le cui funzioni specifiche ora, con la recente riorganizzazione, sono gestite direttamente ad Avezzano. Nei prossimi giorni la cassa integrazione dovrebbe essere finalmente versata poiché, si è scoperto, bastava sbloccare due posizioni in sospeso. Resta la preoccupazione per il futuro. Con lo stop di Reginella d’Abruzzo si è chiusa l’epoca della piccola/media azienda che operava sul territorio della Valle Peligna da circa 70 anni e che dava occupazione e reddito a circa 31 lavoratrici e lavoratori. I lavoratori coinvolti fino al 31 dicembre saranno chiamati ad un percorso di informazione e formazione in quanto soggetti potenzialmente fuori dal mercato del lavoro.

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