SULMONA – Un anno e sei mesi di reclusione più il risarcimento da liquidare in sede civile e e il pagamento delle ulteriori spese processuali. La “condanna bis”, pronunciata dai giudici della Corte d’Appello dell’Aquila, è arrivata per un 50 enne residente a Raiano finito alla sbarra per i maltrattamenti all’ex coniuge davanti ai figli minori. La vittima, assistita dall’avvocato, Alessandra Baldassarre, è pronta a battere cassa per l’esecuzione della sentenza di secondo grado che non è stata impugnata in Cassazione. I fatti sarebbero stati commessi dall’aprile 2015 al 19 giugno dello stesso anno. Secondo l’accusa l’uomo avrebbe posto in essere una serie di atti lesivi dell’integrità fisica e morale, della libertà e del decoro consistiti in continue minacce, atti di disprezzo, offesa alla dignità nonchè a violenze fisiche che hanno costretto la vittima ad abbandonare l’abitazione. Più volte la donna sarebbe stata apostrofata con gravi epiteti, anche a sfondo strettamente personale. Il tutto davanti ai figli minori di 9 e 11 anni all’epoca dei fatti. E’ stata la diretta interessata, durante il processo di primo grado, ad allargare l’imputazione declinando la violenza nelle varie forme, fisica e sessuale. Un quadro probatorio solido, nonostante le incongruenze rilevate dalla difesa, che ha spinto i giudici aquilani a confermare la sentenza emessa nel 2021 dal Tribunale di Sulmona. 18 mesi di reclusione più il risarcimento dei danni.