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SULMONA – Un summit con il sindaco, Gianfranco Di Piero, l’intero Consiglio Comunale e il neo Vice Questore aggiunto del Commissariato Ps di Sulmona, Stefano Bortone. A chiederlo sono stati i baristi dell’area dell’Annunziata all’indomani del tavolo istituzionale a Palazzo San Francesco nel corso del quale è emersa l’ipotesi di una possibile stretta sulla movida con la chiusura anticipata dei locali. Nessun indirizzo concreto è pervenuto né un orientamento in tal senso. Solo un’ipotesi che è allo studio della Polizia Locale e degli uffici comunali. Per questo le attività che insistono nel perimetro del complesso monumentale ( Bar Centrale, Italian Bar, Vodka & Bollicine, Caffe Ovidio), unitamente al gruppo di Sulmona Sicurezza che fornisce valido supporto in tal senso, hanno chiesto di poter essere ascoltati per concertare, anche con la presenza delle forze dell’ordine, gli accorgimenti da adottare sul fronte della sicurezza. “Regole e misure vanno vagliate sul territorio e per non per gli operatori commerciali”- sottolinea Daniele De Pamphilis di Sulmona Sicurezza, ricordando il contributo offerto dal gruppo per il controllo nei punti di accesso dei locali. Peraltro il caro energia e il caro bollette sta già mettendo in ginocchio le attività e potrebbe portare a serie ripercussioni anche sulla vita notturna per la riduzione della pubblica illuminazione e il rischio di emarginalizzazione delle fasce più deboli. Per questo il raggio della valutazione va sicuramente allargato, fermo restano la natura sociale e culturale del problema. Proprio la scorsa settimana una brutale aggressione è stata perpetrata sotto i portici della Trinità con due giovani che sono finiti in ospedale, riportando una prognosi superiore ai venti giorni. Per uno di loro è stato necessario il ricorso ad un intervento chirurgico. Prima ancora era toccato ad un gruppo di stranieri mentre la più recente aggressione risale a qualche giorno fa. Una colluttazione tra un 19 enne e un 52 enne che, come da noi anticipato, ha fatto scattare inchiesta d’ufficio per la prognosi di 21 giorni riportata dal primo. Insomma non basta accorciare l’orario dei locali per risolvere il problema.

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