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SULMONA – Ha postato una “recensione” piena di insulti sulla rete sociale di facebook. Un lungo commento che è stato immediatamente segnalato ai diretti interessati e alle forze dell’ordine. Per il reato di diffamazione aggravata una 45 enne di Rivisondoli è stata condannata ieri dal giudice monocratico del Tribunale di Sulmona ad una multa di 600 euro oltre al risarcimento del danno in favore della parte civile, un imprenditore di Rivisondoli, e al pagamento delle spese processuali. Una vicenda che risale al 20 maggio 2017 quando nel locale di proprietà della vittima fu organizzata una serata di degustazione di formaggi e vini con tanto diretta facebook da parte di uno dei clienti dell’esercizio commerciale. Il video fu rimosso in un secondo momento ma l’imputata rilasciò la sua “versione” con un lungo post  di circa venti righe apparso sul profilo facebook intestato all’attività. “Solo perchè qualcuno ha scritto la verità sul locale, una vera e propria topaia, è stato tolto per vergogna?”- si chiedeva la donna nel commento per poi dare  libero sfogo alle considerazioni personali. Nessun riferimento specifico al locale o alle persone ma la collocazione del post ha configurato, secondo il giudice, una vera e propria diffamazione poichè il fatto descritto- come aveva fatto notare la Procura nella citazione a giudizio- “è riconducibile alla persona offesa in proprio e in qualità di proprietario dell’esercizio commerciale”. Una sentenza importante che richiama ad una gestione prudente e corretta dei social dove, nella maggior parte dei casi, non si è più nè uomini nè donne ma solo leoni da tastiera. La piazza virtuale dovrebbe infatti portare al confronto, anche aspro e diretto, ma mai all’offesa personale. Al di là della vicenda specifica.

Andrea D’Aurelio

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