banner
banner
Due esemplari di lupo avvistati oggi 9 febbraio 2010 nel Parco nazionale della Maiella ( Abruzzo). Nella riserva abruzzese sono stati censiti dodici branchi per un totale di un'ottantina di lupi. Tra i primi in Italia a mettere in atto un sistema di sorveglianza sanitaria sulla fauna selvatica, il Parco della Majella ha lavorato negli ultimi anni per raggiungere l'obiettivo di una serena convivenza tra i lupi e le popolazioni locali. ANSA / DBA

SECINARO – Esce fuori strada per evitare un branco di lupi e finisce contro guardarail. Disavventura per una docente di mezza età che l’altro giorno, sulla strada provinciale 11, si è trovata di fronte un gruppo di esemplari, sul territorio comunale di Secinaro, mentre tornava da Rocca di Mezzo dove insegna. Un incontro del terzo tipo che l’ha costretta ad una brusca manovra pur di evitare gli animali, fino a urtare il guardarail e a danneggiare seriamente la sua vettura, una Fiat Punto. Sotto shock per l’accaduto, si è rimessa subito in carreggiata, per denunciare il caso, informalmente, alla caserma dei Carabinieri Forestali. Proprio ieri a Palmbaro, un lupo ha aggredito in due tempi il cagnolino di una donna e l’ha poi trascinato nel bosco tra le fauci. Le foto prese dai vicini mostrano un lupo magro, isolato e forse affamato, ed è questa la tesi degli esperti. L’aggressione di Palombaro, nel chietino, con la donna terrorizzata e ferita da una caduta poi trasportata in ospedale per accertamenti e la fine del cagnolino Snoopy, riporta alla cronaca lo storico e difficile rapporto tra gli uomini e i lupi, specialmente nelle aree interne appenniniche. Donna e cane passeggiavano per le strade di un paese che fa parte del Parco Nazionale della Maiella, zona dove la presenza animale è consueta e la convivenza abitudinale. Ma che in Abruzzo questo sia un ‘tempo dei lupi’ lo dimostrano i fatti di questi mesi: nove lupi avvelenati nei giorni scorsi a Cocullo, gli avvistamenti di esemplari isolati e la mobilitazione a Spoltore e Pianella in tutta un’altra zona ossia nel pescarese, hanno fatto alzare la soglie dell’attenzione. Se nel caso di Palombaro e del pescarese è il singolo lupo a spingersi verso gli abitati per fame, nelle montagne a cavallo tra sulmonese e aquilano i lupi si trovavano nel loro habitat naturale e ad ucciderli è il processo inverso, ossia la presenza dell’uomo nei territori della natura per una competizione economica.

Lascia un commento