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Resta confermata la legittimità del decreto con il quale il Ministro della Transizione Ecologica nel marzo 2021 ha rilasciato l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia) per l’esercizio della Centrale di compressione gas della società Snam Rete Gas nel Comune di Sulmona. L’ha deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un ricorso proposto dall’Associazione Forum Ambientalista.
I giudici, premettendo che il ricorso si colloca a valle di un articolato iter procedimentale che ha registrato numerose impugnative, tutte definite con sentenza di rigetto della magistratura amministrativa, si sono concentrati sulle numerose censure proposte, tutte relative alla legittimità degli atti che hanno portato al rilascio dell’Aia. Rispondendo al motivo di ricorso con il quale la ricorrente si doleva della mancata adeguata considerazione del rischio sismico, i giudici hanno ritenuto che “il percorso procedimentale seguito sul punto appare lineare e scevro da incongruità”, avendo lo stesso, in tema di resistenza dell’opera ad eventi sismici, a “un innalzamento degli standard di sicurezza rispetto a quelli previsti dalla normativa vigente“. In tema di difetto di pubblicità e trasparenza in quanto si è sostenuto che “il pubblico” non fosse stato messo a conoscenza del reale rischio sismico, delle emissioni in atmosfera, su animali e piante, della mancata valutazione dei rischi accidentali, il Tar ha ritenuto che “non può revocarsi in dubbio come la finalità sostanziale della partecipazione nella procedura in parola abbia avuto modo di realizzarsi compiutamente”. Ricordiamo che l’ok definitivo al progetto, per anni in bilico, è arrivato dal Governo ad ottobre 2022. Come specificato, nel corso della seduta del Consiglio dei Ministri convocata per il 5 ottobre, in cui il Governo aveva posto all’ordine del giorno la ‘Costruzione ed esercizio dell’opera denominata metanodotto Snam Sulmona-Foligno’, è stato presentato il decreto teso a superare la mancata espressione dell’intesa per quanto riguarda l’opera. Il presidente Marsilio in Consiglio dei Ministri aveva rappresentato le istanze provenienti dal territorio e le criticità che sono state espresse nel tempo, ripercorrendo il lungo e travagliato iter di quest’opera. Al termine dell’incontro aveva poi chiesto al Governo – e per tramite del Governo alla Snam – di assumere tutte le necessarie misure compensative a seguito della realizzazione del metanodotto.
Era stato quindi ribadito che l’opera in sé non serve all’Abruzzo – che riceve gas sia da nord che da sud – ma si tratta di un’opera strategica per l’intera nazione, come successivamente ribadito dal ministro Cingolani. Al termine del confronto con il Governo, il ministro Cingolani aveva rappresentato la necessità e l’urgenza di questa struttura, chiedendo a tutti i suoi colleghi ministri di approvare il punto in questione, che è stato approvato senza ulteriori condizioni. La Regione Abruzzo ha preso quindi atto della scelta del Governo italiano, secondo il principio di leale collaborazione istituzionale, ed ha garantito di adoperarsi per facilitare il rapporto con il territorio, anche con suggerimenti tesi a mitigare l’impatto dell’opera.
Nel mentre, tuttavia, il tempo dei ricorsi non è ancora finito.

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