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SULMONA – Commissione sulla sanità al lavoro alla vigilia del Consiglio. Si cerca di stringere i tempi e di evitare interruzioni nella prossima seduta dell’assise civica, prevista in seconda convocazione per il 10 agosto alle ore 10. La precedente seduta era andata deserta per mancanza del numero legale e il Consiglio dei grandi temi tornerà a riunirsi venerdì prossimo con il clima che non è proprio dei migliori. C’è chi sta preparando, ad esempio, una mozione di sfiducia nelle fila della minoranza ma al momento non avrebbe i numeri per l’approvazione in Consiglio. La fissazione della data delle elezioni regionali potrebbe già scatenare le prime reazioni a Sulmona anche in termini di prosecuzione dell’attività amministrativa. Venerdì ci si siederà sugli scranni di Palazzo San Francesco con la maggioranza, ad esempio, che avrà addirittura difficoltà a guardarsi negli occhi dopo l’ultimo braccio di ferro fra il sindaco Annamaria Casini e Avanti Sulmona che non ci sta a passare per capro espiatorio. Nel frattempo si continua a lavorare soprattutto sul fronte della sanità. Ieri si è riunita la commissione per definire la bozza da presentare all’assise civica, all’indomani della conferenza dei capigruppo che ha incontrato nei giorni scorsi l’assessore regionale alla sanità Silvio Paolucci. Con la nuova delibera si chiede la stabilizzazione dei risultati ad oggi ottenuti in termini di servizi e posti letto devono essere garantiti nel tempo operando una ulteriore deroga al decreto Lorenzin per portare il nosocomio ad un presidio di I livello. I numeri imposti dal decreto restano l’ostacolo principale ad un riconoscimento del primo livello che impone, oltre al bacino d’urgenza in termini di abitanti (già ampiamente derogato nell’attuale assetto) un numero di accessi al Pronto Soccorso di almeno 45 mila accessi/anno. Ma la deroga al piano sanitario regionale è la strada intrapresa anche da altri nosocomi, che si sono avvicinati ma non hanno raggiunto i numeri del decreto Lorenzin, con una differenza orografia non da sottovalutare. L’Aquila addirittura ha chiesto un dea di secondo livello. “Stiamo andando avanti anche con il coordinamento degli otto sindaci per chiedere la sospensione del decreto Lorenzin”- fa notare il sindaco Annamaria Casini alla vigilia del nuovo appuntamento consiliare. Una Vigilia del Consiglio che resta comunque strana fra chi vuole mollare tutto e resta a guardare, chi sta preparando una mozione di sfiducia alla Casini ma non è del tutto convinto e chi ha già staccato la spina passando la vigilia del Consiglio al mare.

Andrea D’Aurelio

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