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SULMONA – Arrivano le prime reazioni per  il progetto della Giostra del futuro, presentato in televisione dal reggente Maurizio Antonini. Insorgono i capitani di Borghi e Sestieri. Appena dopo la conclusione dello speciale andato in onda sulla nostra emittente,  in campo sono scesi Filiberto Mercantini, capitano di Porta Manaresca e Antonio Cinque, capitano di Porta Japasseri. “Come capitano del Sestiere Porta Manaresca, mi dissocio completamente da quanto proposto questa sera dal Commissario Reggente della Giostra Cavalleresca di Sulmona”, questo il post lapidario pubblicato a trasmissione appena conclusa da Mercantini. “La Giostra dalla piazza non si tocca” è stato l’hashtag del capitano di Japasseri, Cinque. Più approfondito il dissenso espresso da Paolo Alessandroni, capitano di Borgo S.Panfilo e storico esponente della Giostra. “Anzitutto il progetto non mi sembra attuabile perchè il manto sintetico appena fatto non può essere smantellato e peraltro è costato 400mila euro” dice subito Alessandroni, che invece propone la Giostra per settembre, “anche senza tribune a piazza Garibaldi, con maxischermi in luoghi diversi della città”. “Certo c’è sempre chi lamenta il fatto della Giostra in piazza – sottolinea il capitano di S.Panfilo – in passato però andava fatta una gestione più oculata, in termini economici. Alcuni grandi eventi, come il concerto di Arbore o il torneo di calcio, non hanno avuto purtroppo quel ritorno d’immagine e quindi di profitto che ci si attendeva”. Per Alessandroni va comunque ristabilito un direttivo ed un presidente. “E avevo anche consigliato ad Antonini di non presentare proprio questo progetto, proposto online ai capitani e già da quel momento da noi avversato” conclude. Infine non manca di dire la sua Angelo Pallozzi, già capitano del sestiere Bonomini e tra i soci fondatori della Giostra. “Ho condiviso solo il fatto che i Borghi e Sestieri devono avere le proprie sedi e spero tanto che si riesca con l’aiuto della politica che non può più nascondersi dietro i proclami di comodo che ogni tanto all’occorrenza tirano fuori – afferma Pallozzi – la Giostra è uno spettacolo unico nato dall’idea di una persona, Gildo Di Marco, che ha saputo coinvolgere tantissime persone ed io sono uno di quelli che ha creduto nel progetto e che crede fermamente che la Giostra non debba lasciare piazza Maggiore, la nostra storia inizia in una piazza straordinariamente bella”. “Voglio ricordare le parole del professore Di Marco in una delle tantissime riunioni. Qualcuno viste le difficoltà che avevamo per fare la prima edizione disse: come viene viene facciamola la Giostra. La risposta fu secca e senza tentennamenti, si esce alla grande altrimenti non si farà. Quel qualcuno ero io, aveva ragione Gildo: quando torneremo lo spettacolo sarà in piazza Maggiore per continuare ad essere grandi” conclude Pallozzi. Qualcuno avanza l’ipotesi che si tratta di una provocazione, per richiamare cioè l’attenzione delle istituzioni sull’evento Giostra. (a.d’.a)

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